Commercio, Confesercenti: “Vicenda Fringe, a Torino l’unico rumore molesto è quello prodotto da chi vorrebbe silenziare l’intera città”

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“Ormai a Torino l’unico rumore davvero molesto è quello prodotto da chi vorrebbe silenziare l’intera città: per quanto ci riguarda, non riuscirà a farlo”: così il presidente di Confesercenti, Giancarlo Banchieri, commenta l’iniziativa del comitato anti-movida che si è rivolto al tribunale contro il Fringe.

“Non se ne può più – continua Banchieri – di una sparuta minoranza che, per partito preso, si oppone a ogni iniziativa e vorrebbe il coprifuoco cittadino. Nessuno ha mai negato il diritto dei cittadini alla tranquillità, tanto che in questi anni – grazie alla collaborazione e alla disponibilità dei locali – si sono ottenuti buoni risultati per ridurre le problematiche legate alla movida. Peraltro, il Fringe e il Tjf sono manifestazioni ben diverse da comportamenti certamente condannabili di quanti fuori dai locali schiamazzano (o peggio) in piena notte. Però si ha l’impressione che a qualcuno darebbe fastidio anche un quartetto di archi alle cinque del pomeriggio. E allora va detto chiaramente che sono in gioco, da una parte, il diritto di una intera città al divertimento e, dall’altra, quello di centinaia di aziende commerciali a svolgere la propria attività e con queste ultime centinaia di posti di lavoro.

“Questa ennesima iniziativa del comitato si verifica proprio in un fine settimana che – come Confesercenti ha segnalato – ha fatto registrare risultati eccezionali sotto il profilo dell’affluenza turistica e delle presenze degli stessi torinesi in tutti i luoghi e occasioni di svago e aggregazione: dai musei a Tjf. Atteggiamenti del genere rischiano di vanificare l’impegno e il lavoro di tutti i soggetti pubblici e privati per rendere sempre più viva e attrattiva la città. Bisogna rinunciare a tutto questo? Confesercenti ritiene di no, in nome non solo dei diritti degli operatori economici, ma di quello della città a vivere e divertirsi, senza dover subire i ricatti di pochi fondamentalisti”.

 

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