Ue: “Pil Italia 2015 +0,6%, sale a +1,4% nel 2016”

La Commissione europea vede al ribasso le stime sulla disoccupazione in Italia: al 12,4% nel 2015 e 2016

“Sostenuta da fattori esterni positivi, l’economia italiana torna a crescere nel 2015 e la ripresa si rafforzerà nel 2016”. Sono le nuove stime della Commissione Ue che prevedono una crescita di +0,6% nel 2015 (invariata rispetto alle stime di febbraio) e di +1,4% nel 2016 (in rialzo di +0,1% su febbraio).
Disoccupazione in calo in Italia nel 2015 e 2016: la Ue rivede al ribasso le sue stime di febbraio e aggiorna il 12,8% e 12,6% di tre mesi fa con un 12,4% per quest’anno e il prossimo. Un calo “marginale” nel 2015 che “si stabilizza” nel 2016 con “gli scoraggiati che tornano forza lavoro” e “grazie al taglio del cuneo” che riduce la pressione.
Per la Commissione Ue l’inflazione italiana tornerà ad avvicinarsi al 2% nel 2016: nelle previsioni economiche di primavera stima il tasso di inflazione stabile al +0,2% nel 2015 per farlo salire all’1,8% l’anno prossimo. Tale aumento sarà il risultato di “un ulteriore aumento dei prezzi delle importazioni, compresi quelli dell’energia” ma anche “dall’aumento dell’Iva incluso nella legge di bilancio 2015 per garantire il raggiungimento degli obiettivi di bilancio”. Nel programma di stabilità, osserva Bruxelles, “il governo si è impegnato a sostituire parzialmente il rincaro dell’Iva con i risparmi e l’inferiore spesa fiscale che sarà comunque dettagliata nella legge di bilancio 2016”.
La Commissione Ue rivede, inoltre, leggermente al rialzo le sue stime sul debito italiano nel 2015 (133,1% rispetto al 133% previsto a febbraio), ma vede una decisa discesa nel 2016 (130,6% invece di 131,9% di febbraio) “grazie alla crescita nominale più alta e all’avanzo primario”.
La Ue lascia invariate, infine, rispetto a febbraio, le stime sul deficit italiano: dal 3% del 2014 cala a 2,6% nel 2015 e 2% nel 2016. “Peggiora leggermente” il deficit strutturale 2015: sale a 0,7% da 0,6% di febbraio. Ma la Ue vede “rischi collegati a possibili misure espansive aggiuntive annunciate nella legge di stabilità ma non ancora dettagliate”.

 

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