Confesercenti Abruzzo al Sindaco Casini: “Ripristinare subito i rapporti istituzionali”

La città di Sulmona e le imprese non possono più aspettare, siano ripristinati al più presto i rapporti di consultazione e collaborazione con l’Associazione

La Confesercenti del Centro Abruzzo, in assenza di risposte e in presenza di un mancato coinvolgimento nelle scelte dell’Amministrazione della Città di Sulmona, torna a scrivere al Sindaco Casini per sollecitare interventi urgenti per risollevare le sorti socioeconomiche del territorio, a partire dalla valorizzazione del Mercato di Piazza Garibaldi che potrebbe fare da traino all’intera economia di zona.

Rivolgendosi al Sindaco, l’Associazione lamenta che, “inspiegabilmente dopo ben nove mesi, l’Amministrazione non si è degnata di rispondere ad una lettera del 12 settembre 2018, protocollata in Comune al n. 36221 del 13/09/2018”. La Confesercenti ha tentato più volte di far comprendere l’importanza del fatto che il Consiglio Regionale d’Abruzzo ha approvato e il Presidente della Giunta ha promulgato, la Legge Regionale 31/07/2018, N. 23, Testo unico in materia di commercio, pubblicata sul BURA Speciale N. 77 del 13 Agosto 2018, e la Legge Regionale N. 30 “Modifiche alla legge regionale 9 luglio 2016, n. 20 e ulteriori disposizioni”, pubblicata sul BURA Speciale N. 81 del 24/08/2018, che riconosce i Mercati e le Fiere di valenza storica o di particolare pregio su aree pubbliche. A proposito di questo, l’Associazione di categoria “ha insistito affinché la Giunta Casini provvedesse ad una revisione urgente del Regolamento comunale sul Commercio su aree pubbliche e il recepimento del Testo Unico e della Norma sui Mercati e Fiere di valenza storica approvati dalla Regione Abruzzo. Di tutto ciò nulla è stato fatto, purtroppo”.

Per la Confesercenti Centro Abruzzo, questa nuova norma regionale rappresenta una vera e propria opportunità per la Città di Sulmona che avrebbe la possibilità di rivitalizzare l’economica locale e di rigenerare il tessuto urbano. La Legge regionale, attraverso uno strumento che rende più facile stabilire i requisiti e le modalità ai fini dell’individuazione dei mercati di valenza storica o di particolare pregio, offre alla Città la possibilità di riqualificare le proprie attività economiche. Basterebbe che l’Amministrazione credesse davvero negli atti ufficiali della Regione e sostenesse la necessità del riconoscimento “storico” di un Mercato che si svolge senza interruzione da 785 anni in una delle piazze più belle d’Italia, Piazza Garibaldi, appunto. Infatti, l’analisi di dati storici indicano l’anno 1234 quale riferimento dell’istituzione del mercato e delle fiere di Sulmona, da parte dell’Imperatore Federico II.

La Confesercenti, con una ulteriore lettera al Sindaco, protocollata oggi in Comune al N. 24824 stigmatizza che “non si comprende questo disinteresse dello stesso Sindaco e quello della sua Amministrazione per una opportunità che potrebbe coniugare il Commercio, il Turismo e lo Sviluppo economico della Città di Sulmona. Quella regionale è una Legge che, oltre a riconoscere il particolare pregio dell’attività mercatale, restituisce dignità a tutti gli operatori e conferisce anche all’Amministrazione di Sulmona la possibilità di qualificare o riqualificare il proprio tessuto economico”. Ma per rendere operativa questa norna, il Consiglio Comunale deve procedere alla revisione del Regolamento dei Mercati e delle Fiere su spazi e aree pubbliche coinvolgendo, come da leggi vigenti, le Organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative delle imprese del settore di riferimento.

La Confesercenti Centro Abruzzo, con la stessa lettera di oggi, si lamenta con il Sindaco Casini del fatto che negli ultimi tempi il Mercato di Piazza Garibaldi ha perso e continua a perdere interesse da parte degli operatori. Troppo spesso si notano postazioni vuote. Gli ambulanti preferiscono altre Piazze, altre località, in quanto a Sulmona si registrano cali di fatturato anche del 50%: è una categoria in continua difficoltà. Il commercio su suolo pubblico offre un indispensabile completamento della rete distributiva e va salvaguardato. Serve un cambiamento di rotta, a partire dagli ambiti comunali al fine di preservare un settore che, nonostante la crisi evidente, resta al passo coi tempi ed è di valore aggiunto per i centri urbani. Il commercio “su aree pubbliche” è tra le pratiche più importanti e antiche di questo territorio e rappresenta uno dei canali più rilevanti e popolari del sistema distributivo. Un ruolo che offre un indispensabile completamento della rete distributiva della Città, ma senza consumare il suolo, perché il Mercato è composto da strutture mobili.

Ma ancora una volta l’Associazione critica sia l’atteggiamento del Sindaco, sia quello dei suoi Amministratori. Un atteggiamento che si caratterizza nella mancanza di risposte alle sollecitazioni si Confesercenti e di altre Associazioni di categoria. Un atteggiamento che non coincide con i regolamenti comunali che prevedono la consultazione delle Associazioni più rappresentative prima di assumere qualunque decisione in merito, in questo caso sul commercio. Ma così non è. “La Giunta Casini continua a prendere delle decisioni senza curarsi di ciò che pensano gli imprenditori e le loro Associazioni di rappresentanza; come dimostra la decisione di modificare il Regolamento dei Mercati e delle Fiere per quanto riguarda lo spostamento del Mercato di Piazza Garibaldi in tempo di Giostra Cavalleresca. Questo Regolamento, approvato dal Consiglio Comunale sentita la Commissione competente e le Organizzazioni di Categoria, comprende anche la Planimetria che evidenzia le strade e le piazze alternative”. Di contro, gli Assessori annunciano la modifica di tutto ciò (vedi la chiusura di Ponte Capograssi ai banchi del Mercato) senza aver fatto le dovute consultazioni necessarie per la modifica del Regolamento comunale.

Infine, la Confesercenti Centro Abruzzo chiede al Sindaco di “ripristinare al più presto i rapporti istituzionali di consultazione e di collaborazione con l’Associazione al fine di garantire atti utili alle imprese e all’economia dell’intero territorio peligno”.

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