Confesercenti Arezzo: Checcaglini e Landini su alluvione

Alluvione e negozi allagati: Confesercenti esprime solidarietà. Checcaglini e Landini: “Per il futuro servono strategie ed interventi per evitare disastri”

Sono tante le attività allagate a seguito dell’alluvione di sabato.  Confesercenti esprime solidarietà ai titolari dei negozi e alle attività che hanno subìto ingenti danni. “Il primo pensiero” dice il direttore Mario Checcaglini “va agli operatori che si sono trovati a dover fronteggiare l’emergenza con i locali allagati e la merce danneggiata. A loro, oltre la solidarietà va dato un aiuto concreto: un contributo in ragione dei danni subiti. Comune, Regione e Governo, si mettano d’accordo in fretta; conta anche il tempo che trascorrerà tra quando viene annunciato il provvedimento di aiuto e quando effettivamente potrà essere erogato”. “Oggi il sistema commerciale” puntualizza il presidente Mario Landini “è fragile e non può sopportare traumi quali quelli che le derivano della distruzione di merce in negozio o nei magazzini. Senza la solidarietà delle istituzione, c’è il rischio concreto di veder chiudere le attività. Ormai siamo di fronte ad eventi meteo che definiamo eccezionali ma che tali non lo sono. I fatti di questi giorni non sono così eccezionali. Un paio di anni fa è stato il vento a creare danni; Pescaiola, via Romana si sono trovati nella identica situazione qualche tempo fa”.
Di fronte al ripetersi sempre più frequentemente di eventi eccezionali Landini e Checcaglini commentano: “la manutenzione deve essere una priorità E per manutenzione intendiamo, la pulizia dei fossi, delle caditoie e dei tombini. Al tempo stesso dovrà essere urgente intervenire laddove, ad esempio via Romana, si presentano gli stessi problemi in caso di piogge intense. Servono interventi straordinari che risolvano i problemi idraulici. Insomma Per il futuro, sarà fondamentale affrontare il rischio di esondazioni e calamità legate al maltempo con interventi mirati non solo alla manutenzione ma anche con opere infrastrutturali capaci di mettere in sicurezza i corsi d’acqua e le strade”.
“È evidente” concludono Landini e Checcaglini “che quanto fatto fino ad oggi non è più sufficiente. Il clima sta cambiando e la manutenzione ordinaria anche se ben fatta,  ha bisogno di interventi più sostanziali. Servono quindi studi ed analisi sulle problematiche e interventi per mettere in sicurezza le strade, i quartieri, le frazioni e i cittadini”.

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