Confesercenti E.R.: bollette di luce e gas e rincaro delle materie prime, costi insostenibili che affossano le imprese

Il Presidente Domenichini: “Non sono più sufficienti gli interventi di sostegno fin qui addottati dal Governo. Il rischio è che il 10% delle imprese esca dal mercato”

Le bollette in arrivo in questi giorni stanno mettendone a rischio la sopravvivenza delle imprese, già sofferenti e messe a dura prova dai rincari delle materie prime e delle forniture.
Le stime di Confesercenti ER, elaborate su dati Innova, Unioncamere e Agenzia Entrate confermano che il caro energia è un vero terremoto che si sta abbattendo sui fatturati delle imprese.
Se nel 2020 e 2021 un bar spendeva per le bollette di luce e gas in media 6.700 €, nei prossimi dodici mesi, ipotizzando che gli aumenti attuali restino costanti, spenderà 14.740 € (+120%); un ristorante che spendeva 13.500 € passerà a 29.700 € (+120%). Un albergo medio si vedrà lievitare la bolletta energetica da 45.000 € a 108.000 € (+140%), con un’incidenza di oltre 25% sui ricavi. A soffrire anche gli esercizi di vicinato che registreranno in media una impennata del +80 % passando da 1.900 € a 3.420 €.

Per il Presidente di Confesercenti E.R. Dario Domenichini: “Con i prezzi delle bollette così alti molte imprese sono a rischio, a ciò si aggiunga l’aumento delle materie prime alimentari, e conseguente ridotto il potere d’acquisto dei consumatori. Non sono più sufficienti gli interventi di sostegno fin qui addottati dal Governo. Il rischio è che il 10% delle imprese esca dal mercato. Occorre innanzitutto estendere anche alle piccole imprese il credito d’imposta per l’energia elettrica (imprese con potenza < di 16,5 kwh), aumentare le percentuali di credito d’imposta almeno fino al doppio (da 15 a 30 e da 25 a 50 per il gas) e prorogare gli interventi almeno fino al 31 dicembre 2022. E’ sempre più urgente diversificare le fonti energetiche e prevedere un bonus al 110% per gli investimenti sulle per rendersi indipendenti attraverso l’energia pulita”.

Il Presidente di Fiepet Confesercenti E.R. Massimo Zucchini non nasconde la sua preoccupazione: “sono molto allarmato perché in questo mese si rilevano aumenti anche del 300/400% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, e ciò che preoccupa di più è che non esiste nessuna forma di controllo e quindi non è possibile prevedere con certezza ciò che succederà.”

Per Fabrizio Albertini di Assohotel –Confesercenti E.R.: “I conti si fanno sempre alla fine, ma una buona stagione estiva fatta di presenze e clima favorevole sta evolvendo come una delle più complicate e disastrose degli ultimi anni, vanificata da rincari che sfiorano il 300%. Energia, derrate alimentari, servizi collaterali hanno subito degli ultimi 6 mesi aumenti incontrollati e spesso ingiustificati, che eroderanno quasi completamente la capacità d’investimento futuro delle imprese. Purtroppo le aziende si sostengono con i bilanci e non con le presenze turistiche, gli aumenti che sono stati applicati nel ricettivo della costa hanno coperto solo una minima parte dei costi che sono piovuti addosso alle imprese come macigni.
Dopo due anni disastrosi per il turismo, questa è una doccia gelata che potrebbe portare a conseguenze gravi per il settore; servono misure urgenti, come incentivi al fotovoltaico e alle ristrutturazioni e aumento del credito d’imposta sui rincari energetici, anche perché se ad un’impresa è triplicato il costo delle bollette, allo Stato è triplicata l’IVA incassata, quindi questi soldi vanno reinvestiti nel settore”.

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