Confesercenti Firenze: tre anni di tassa di soggiorno, turisti tartassati e imprese beffate

foto-guidaturistica1E’ stato presentato martedì 25 novembre, presso “San Jacopo in Campo Corbolini” in Via Faenza a Firenze, il Dossier “L’Imposta di soggiorno in Italia: lo stato dell’arte e le questioni aperte”. Sono intervenuti al Convegno: Sara Biagiotti Presidente ANCI Toscana, Giovanni Bettarini Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Firenze, Massimo Biagioni Responsabile del Turismo Confesercenti Nazionale, Filippo Donati Presidente Assohotel Nazionale, Nico Gronchi Presidente Confesercenti Provinciale di Firenze e Cristina Pagani Presidente Assohotel Firenze.

Circa 780 milioni di euro sottratti, in tre anni, ai “consumi” turistici che potevano essere riversati sul territorio ed agevolare in un momento complicato la tenuta delle imprese del commercio, turismo, servizi. Per quanto riguarda Firenze è di 24 milioni il gettito complessivo della tassa di soggiorno.

E’ questo il triste bilancio dell’applicazione della tassa di soggiorno, inizialmente nata con lo scopo di assicurare agli Enti locali le risorse per potenziare i servizi turistici, migliorare l’offerta culturale e i servizi pubblici, ma che, alla fine, come spesso succede nel nostro paese, si è trasformata nell’ennesimo balzello per far tornare i conti degli enti locali.

In allegato:  Lo Studio sulla Tassa di soggiorno e l’Intervento Massimo Biagioni

“Nel nostro Paese il settore turismo rappresenta una forza trainante, che troppo spesso viene dimenticata; la tassa di soggiorno non dovrebbe essere utilizzata per ‘aggiustare’ i bilanci dei Comuni, bensì tali risorse dovrebbero essere reinvestite per valorizzare i territori e favorire così l’afflusso di visitatori. – ha affermato Filippo Donati – Le amministrazioni comunali, regionali e nazionali dovrebbero viaggiare al fianco degli imprenditori turistici, sostenerli e non ostacolarli.”

“Fondamentale per la valorizzazione del settore turismo sarebbe coinvolgere gli imprenditori del settore nelle strategie relative all’utilizzo della tassa di soggiorno. – ha affermato Cristina Pagani – Le amministrazioni dovrebbero lavorare insieme alle imprese per promuovere l’immagine del territorio e attirare così visitatori”.

L’impatto dell’imposta sul costo del soggiorno Per quantificare l’impatto dell’imposta di soggiorno sul costo del pernottamento abbiamo costruito tre profili di soggiorno, differenti per motivazione del viaggio, numero dei viaggiatori, età, durata del soggiorno e tipologia di struttura ricettiva.

A. “Viaggio d’affari”: persona sola adulta, 1 pernottamento in albergo, livello di servizio 4 stelle, alta stagione (130 euro a camera/notte oltre all’imposta di soggiorno);

B. “Fine settimana”: coppia di adulti, 2 pernottamenti in albergo, livello di servizio 3 stelle, alta stagione, (90 euro a camera/notte oltre all’imposta di soggiorno);

C. “Vacanza in famiglia”: coppia con due figli minori (14 e 10 anni), 7 pernottamenti in albergo, livello di servizio 3 stelle, alta stagione (100 euro a camera/notte oltre all’imposta di soggiorno).

Per il profilo “vacanza in famiglia” l’incidenza dell’imposta di soggiorno sul costo del pernottamento (alloggio e imposta di soggiorno) può arrivare a superare il 10%, scoraggiando così i soggiorni di nuclei familiari con figli.

Evidenza, questa, confermata anche dal confronto internazionale: le aliquote dell’imposta di soggiorno nelle grandi città d’arte e di affari si collocano su livelli pari o superiori a quelle di mete alternative del turismo europeo, penalizzando in particolare i nuclei familiari con figli e le strutture ricettive di fascia economica.

“La Tassa di soggiorno è stata reintrodotta dopo vent’anni di assenza, e doveva essere utilizzata per investimenti sul settore turismo e cultura, purtroppo non sempre ciò avviene. Dal monitoraggio svolto sulle città italiane risulta che a Firenze sono previsti interventi relativi al turismo, beni culturali, ambientali e servizi pubblici locali, la nostra città conquista un bollino giallo (in una scala di tre piani dove verde è positivo e rosso negativo) perché le operazioni pensate risultano generiche. – ha affermato Nico Gronchi – La Tassa di soggiorno è diventata una sorta di IVA addizionale che rende meno competitive le nostre strutture a livello europeo. Sarebbe opportuno creare un Fondo di rotazione per lo sviluppo del Turismo per destinare le risorse aggiuntive e specifiche per investimenti sul settore ricettivo.”

“E’ importante sviluppare una sinergia tra amministrazioni e imprese per ottenere risultati positivi. – ha affermato Sara Biagiotti – Le risorse della tassa di soggiorno dovrebbero essere investite per la promozione del territorio, per renderlo sempre più attrattivo. “Investire sul turismo corrisponde a investire sulla città. – ha concluso Giovanni Bettarini – Dovremo valorizzare l’immagine di Firenze attraverso investimenti mirati sulle infrastrutture e sulla mobilità. Firenze ha delle potenzialità che possono essere espresse, la nostra città è in grado di attirare turismo di qualità e congressuale.”

Anche Firenze, non sfugge a tale ragionamento, confermandosi come una delle realtà nazionali in cui l’imposta è maggiormente onerosa nelle tre differenti classificazioni ipotizzate.

In allegato:  Lo Studio sulla Tassa di soggiorno e l’Intervento Massimo Biagioni

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