Confesercenti Lombardia orientale invia una diffida stragiudiziale al Sindaco di Brescia per aver ignorato le sollecitazioni in materia di Tassa Rifiuti

Confesercenti Lombardia orientale invia una diffida stragiudiziale al Sindaco di Brescia per aver ignorato le sollecitazioni in materia di Tassa Rifiuti contenute nella Petizione presentata dalla categoria dei commercianti e dei pubblici esercizi.

Ben 429 imprese hanno aderito alla Petizione di Confesercenti della Lombardia Orientale, avente come oggetto l’adozione di misure urgenti per la riduzione dei costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti per i pubblici esercizi e altre attività commerciali del Comune di Brescia.
Anche questo però non è bastato e, di fronte alla mancata risposta dell’Amministrazione comunale di Brescia, l’Associazione di via Salgari ha inviato una diffida stragiudiziale al sindaco.
“Troppo tempo è trascorso dalle nostre richieste, che ad oggi hanno ricevuto solo  parziali risposte ed azioni poco concrete ai fini dell’abbattimento della Tassa Rifiuti. Da elaborazioni della nostra Associazione si evidenzia un’imposta tra le più alte dei Comuni bresciani, quando altre amministrazioni comunali  applicano costi al metro quadro con aliquote inferiori anche del 50% rispetto al comune capoluogo”  dichiara Alessio Merigo Direttore generale di Confesercenti della Lombardia Orientale.

“Non è bastato presentare una petizione, partecipare nell’aprile 2014 alla Commissione consiliare Commercio, Economia, Lavoro e Turismo,  avviare svariati incontri con l’Assessorato competente, inviare delle simulazioni sulla base delle proposte della nostra Associazione – continua Merigo -. E’ per questo che abbiamo deciso di inviare una diffida stragiudiziale al Comune, chiedendo obbligatoriamente la convocazione del Consiglio comunale cosi come previsto dal regolamento”.
Queste le azioni dell’Associazione di Via Salgari, che da tre anni sta lottando contro un’imposta che utilizza criteri di calcolo completamente fuori da ogni logica, imputando al singolo metro quadro il costo della tariffa, senza considerare che i locali dei pubblici esercizi non generano rifiuti in tutti gli spazi del pubblico esercizio stesso.

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