Confesercenti Modena: bene le riaperture il 18 maggio, ma previsioni del DL Rilancio decisamente deludenti

Per le PMI pochi sostegni e troppa burocrazia. Un’impresa su quattro rischia di non riaprire

Va finalmente nella giusta direzione l’annunciata riapertura, da lunedì, di commercio al dettaglio, ristorazione, parrucchieri ed estetiste, accogliendo così le nostre sollecitazioni, avanzate anche tramite la petizione promossa da Confesercenti Emilia Romagna – commenta Mauro Rossi, Presidente Confesercenti Modena – Chiediamo, fin da ora, che le nostre proposte relative ai protocolli sulla sicurezza vengano recepite, prevedendo regole chiare e realmente sostenibili per le attività, così da poter coniugare la salute pubblica con la possibilità di fare impresa” prosegue Rossi in merito alle anticipazioni della nostra amministrazione regionale.

“Se non si farà subito chiarezza un’impresa su quattro potrebbe essere costretta a non ripartire per non trovarsi alle prese con restrizioni tali da rendere anti-economico lo svolgimento dell’attività e con il timore di incorrere in sanzioni” – precisa Mauro Rossi – “Ma i provvedimenti di apertura, pur auspicati e indispensabili, rimangono in sé insufficienti alla reale ripresa delle nostre attività: queste necessitano di importanti misure di sostegno che, purtroppo, non trovano ancora risposta nei provvedimenti del Governo. Il nostro giudizio, da un primo esame delle misure previste dal cosiddetto DL Rilancio, infatti, non può che essere negativo: tanti crediti d’imposta, ma pochissima liquidità. Per affitti e affittanze d’azienda le procedure appaiono complicate e i rimborsi decisamente insufficienti. Sugli ammortizzatori in area lavoro – che stante le enormi difficoltà sono utilizzati da oltre il 70% delle imprese associate – sono previste ulteriori burocrazie e vincoli decisamente assurdi. Nel concreto troppo pochi gli interventi a favore delle PMI, considerato che sia i provvedimenti in merito all’Irap che gli indennizzi a fondo perduto, proporzionali alle dimensioni aziendali, favoriscono prevalentemente le imprese più strutturate. Ed è scandalosa, anche a fronte degli assurdi ritardi nell’erogazione dei finanziamenti, la mancata proroga a fine anno delle imposte dirette IRES e IRPEF che, a saldo 2019 e in acconto 2020, rimangono previste in scadenza a giugno” sottolinea il Presidente Confesercenti Modena.

“Grande delusione infine per le misure previste per il Turismo, il settore economico che per primo ha sofferto l’impatto della pandemia e quello che, con tutta probabilità, si riprenderà per ultimo: pochissime risorse e un Tax Credit che, così strutturato, rischia di non essere affatto efficace. E’ probabile che molte piccole imprese siano spazzate via dalle conseguenze economiche di questa emergenza e da provvedimenti inadeguati ad affrontarla” conclude Confesercenti Modena.

 

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