Confesercenti Padova: dati criminalità nei primi 6 mesi del 2019

Rossi: “Occorre una modifica della legislazione attuale per giungere alla certezza della pena per i criminali che attentano alle nostre attività commerciali”

Secondo i nostri dati, in tre anni gli atti criminosi sono calati del 54% tra Padova e provincia. Si tratta di un risultato importante che bisogna riconoscere alle Forze dell’Ordine e alle amministrazioni.
Purtroppo, in alcune aree, il senso di sicurezza dei nostri commercianti continua a non essere percepito.

L’analisi degli ultimi 3 anni indica una inversione di tendenza rispetto al periodo 2006 -2014 dove gli atti criminosi segnalati erano in costante crescita. Anche per quanto riguarda la città di Padova i dati dell’osservatorio indicano una costante decrescita degli atti criminosi contro negozi, bar, ristoranti ed attività di servizio alla persona. Nonostante questo continua a sentirsi la sensazione di insicurezza da parte dei commercianti, soprattutto in certe aree.

Spesso questa insicurezza è dovuta alla mancanza della certezza della pena. Alcuni episodi sia a livello nazionale ma anche nella nostra provincia da parte di commercianti che si sono difesi alla rapina e che per questo sono stati condannati (eccesso di difesa) incidono in modo notevole su questa sensazione. In molti soci la risposta è “tanto non gli fanno nulla”.

“Occorre una modifica della legislazione attuale per giungere alla certezza della pena per i criminali che attentano alle nostre attività commerciali – continua il Presidente Rossi – Il dato positivo della diminuzione del numero di atti criminosi è il frutto del lavoro condotto con impegno e dedizione dalle Forze dell’Ordine, dalla Polizia Locale e dalle amministrazioni del territorio, non può essere vanificato dalla mancanza di pene certe”.

“L’impegno nella prevenzione portato avanti dalle forze dell’ordine è palese, ed è un impegno che pur dimostrandosi all’altezza della minaccia, non deve diminuire. Solo attraverso la costante e continua attenzione sul fenomeno della micro criminalità diffusa, può essere contenuto. Ancora una volta – conclude Rossi – mi sento di raccomandare ai nostri associati l’adozione di misure di prevenzione (sistemi di sicurezza, video sorveglianza, allarmi, porte e finestre allarmate, accordi con istituti di vigilanza ecc.) il tutto collegato direttamente con le forze dell’ordine”.

2019.08.08 criminalità primi sei mesi

 

 

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