Confesercenti Torino: “Ripartenza, avvio positivo, ma all’appello mancano gli acquisti dei tanti lavoratori in cassa integrazione”

Il presidente Banchieri: “Segnali incoraggianti, ma le nostre imprese hanno bisogno di più liquidità”

Sono abbastanza soddisfatti i commercianti interpellati da Confesercenti Torino nelle ore iniziali di questo primo giorno di riapertura, dopo oltre due mesi di lockdown: per la maggioranza di loro si può parlare di un avvio positivo e incoraggiante. Ovviamente, bisognerà attendere i prossimi giorni per vedere se la tendenza si consoliderà e, soprattutto, dare un po’ di tempo ai consumatori di riprendere le loro abitudini di uscita e di acquisto. Inoltre, il lunedì non è il giorno migliore per l’abbigliamento, dal momento che proprio di lunedì cade la tradizionale mezza giornata di chiusura, almeno per quella parte di attività che ancora la osserva.

L’altro non piccolo problema è rappresentato da una significativa parte di consumatori che manca all’appello, non si sa ancora per quanto: sono i tanti lavoratori che a oggi non hanno ancora ricevuto il denaro della cassa integrazione.Al netto di tutto ciò, le aspettative e gli auspici dei dei commercianti vanno nel senso di una progressiva ripresa.

Un parte degli operatori lamenta una certa difficoltà nell’approvvigionamento. Quando iniziò il blocco, l’assortimento era fatto di capi più pensanti che ora non vanno più e quelli più leggeri arrivano un po’ a rilento: prima per il blocco della produzione e poi, quando essa è ripresa, per la comprensibile cautela delle industrie nel produrre in quantità, stante la grande incertezza nel mercato.

Quanto agli aspetti pratici, tutti i commercianti confermano che la clientela è ben informata delle regole di sicurezza e le rispetta; non tutti i commercianti, invece, sanno che non vi è l’obbligo di mascherina nel caso di clienti disabili.
Secondo le rilevazioni di Confesercenti il 90% delle attività ha riaperto oggi o lo farà domani.

“Questa – commenta Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – è una giornata comunque importante perché rappresenta la prima tappa dell’avvio alla normalità e anche la riscoperta del negozio di vicinato. È comprensibile che la clientela riprenda a frequentare i negozi con gradualità e, senza dubbio, le pur giustificatissime norme di sicurezza sono un limite notevole. Tuttavia, il riscontro che abbiamo dai commercianti ci fa ben sperare. La scommessa ora è quella di mettere in grado i commercianti che hanno aperto o stanno aprendo di continuare a svolgere la loro attività: perché ciò accada, c’è bisogno che il settore venga sostenuto in modo assai più ampio ed efficace di quanto non sia avvenuto finora, soprattutto dal punto di vista della liquidità. Non basta aprire un giorno, bisogna poterlo fare sempre”.

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