Confesercenti Toscana chiede alla Regione la convocazione degli Stati Generali del Commercio e del Turismo

Il presidente Massimo Vivoli scrive al Presidente Enrico Rossi ed allAssessore Cristina Scaletti

La situazione che si stà determinando nel commercio assume una gravità senza precedenti. Nei primi 4 mesi dell’anno, in Toscana, hanno aperto appena 397 negozi mentre hanno chiuso ben 1.324 attività al ritmo di 11 al giorno. Se si dovesse continuare così la stima di  Confesercenti è che alla fine del 2013 avremmo perduto per sempre circa 3.500  negozi. Anche gli esili dati in controtendenza provenienti da alcune realtà del  nord del paese non mutano questa prospettiva.

E’ un’emergenza sociale, economica ed occupazionale insieme, che sollecita la convocazione degli stati generali del Commercio e del Turismo. Se si considera che, mediamente, ogni impresa del commercio occupa tre persone, rischiamo di far crescere la disoccupazione, nella nostra regione  di altre 10 mila unità entro la fine del 2013. Un dato che dimostra ancora una volta che la Toscana  non può permettersi la catastrofe del settore commerciale: il conto sarebbe troppo salato.

Per questo motivo Confesercenti Toscana – scrive il Presidente Massimo Vivoli –  ritiene urgente questa iniziativa. Del resto proprio  in questa prospettiva già oggi  la presidenza della Confesercenti ha incontrato l’Assessore Simoncini per esaminare le questioni di sua competenza che riguardano gli ammortizzatori sociali e la formazione professionale.

Un tema è quello della deregulation del settore e delle competenze in materia. Se la Costituzione prevede che in materia di commercio la competenza sia delle Regioni, gli ultimi tre governi che si sono alternati hanno usato il grimaldello della “concorrenza” per espropriare di fatto i governi regionali delle loro competenze.

Confesercenti, come noto, ha presentato in Parlamento una proposta di legge  d’iniziativa popolare per riportare alle Regioni e ai Comuni le competenze in materia di orari del commercio. Sia questo un possibile punto di partenza per ridefinire le competenze tra stato ed enti locali,  definendo così chiaramente anche gli spazi del Governo centrale in materia di concorrenza.

Nell’ambito delle competenze richiamate, ha sicuramente rilievo quella relativa alla programmazione commerciale. In attesa e nella speranza che tra Stato e Regioni si chiariscano limiti e competenze, in sede regionale si può lavorare sulla normativa urbanistica che nei prossimi giorni vedrà da parte della Giunta l’approvazione della proposta di modifica della legge regionale 1/2005.

Da sempre il nostro settore chiede che al pari delle altre attività economiche si debba disporre di strumenti a sostegno di quelle imprese che hanno voglia, coraggio e possibilità d’investire sul proprio futuro. Un punto fermo in tal senso deve essere il nuovo  P. O. R., visto che li ci saranno, se non le uniche, certo le maggiori risorse economiche disponibili per politiche regionali di sviluppo economico del Commercio e del Turismo.

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