Confesercenti Veneto: e-commerce va regolata al pari della Grande Distribuzione

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E-commerce impatta sul consumo di suolo, produzione di rifiuti e viabilità, per questo necessita di una normativa al pari della Grande Distribuzione


In occasione dei due “Prime Day” di Amazon che sono iniziati oggi, e dureranno fino alla fine di martedì, dedicati agli abbonati al programma di privilegi sulle spedizioni Amazon Prime, Confesercenti Veneto sottolinea la necessità di una normativa che regoli il fenomeno dell’e-commerce.

“Non solo l’e-commerce ha ridefinito le abitudini di consumo, ma sta avendo ricadute ben visibili sulla logistica delle nostre città e pertanto sul consumo di suolo, sulla produzione di rifiuti da imballaggio e sulla viabilità – spiega Maurizio Franceschi, Direttore Confesercenti Veneto – E’ fondamentale pertanto introdurre la nuova destinazione d’uso logistica per l’e – commerce perchè la funzione d’uso attuale è genericamente «produttiva» con le conseguenti facilità e convenienze insediative. Commercio e strutture fisiche per l’e-commerce andrebbero assoggettate al medesimo flusso autorizzativo urbanistico ed edilizio previsto per il commercio tradizionale affinchè non si ripeta quanto accaduto sul territorio con la Grande Distribuzione quando la legge 50/2012 è arrivata troppo tardi”.

Confesercenti Veneto ha già inviato alla Regione Veneto e all’assessore competente, Roberto Marcato, la proposta normativa ed è in attesa di risposta.

“Non si può lasciare senza alcuna regolarizzazione un fenomeno che non è così di semplice lettura e che ha la capacità di rivoluzionare non solo le modalità di acquisto dei consumatori, ma evidentemente le nostre città, dove soprattutto nei grandi centri, si trova un acquirente online ogni 2 abitanti mentre nei paesi sotto i 10.000 abitanti, uno su quattro per un totale di circa 15 milioni di consegne mensili in Italia” afferma Franceschi.

Per Confesercenti dunque, l’impegno va nella duplice direzione di regolarizzare il commercio online con una normativa apposita e, al contempo, di sostenere il sistema-città attraverso la valorizzazione dei negozi di vicinato: “Perchè ricordiamoci – conclude Franceschi – che il commercio online non è una risposta al risparmio ma alla richiesta di un servizio veloce, puntuale e che arriva a casa, caratteristiche da sempre proprie del negozio di città”.

 

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