Consumi: 7 italiani 10 non prevedono aumenti sul breve periodo, pesano incertezze su reddito e lavoro

Stipendio insufficiente per il 61%, al 14% non basta nemmeno per l’indispensabile

 

Quasi due terzi degli italiani (il 71%) non vedono in prospettiva una ripresa dei consumi. Di questi, un cospicuo 41% risponde che sostanzialmente nei prossimi mesi i suoi consumi resteranno uguali, mentre un altro 30% li prevede in calo. Solo il restante 24% del campione esprime, invece, un segnale di fiducia prevedendo un aumento della spesa dedicata ai consumi nei prossimi mesi. E’ quanto emerge da un’indagine condotta da Confesercenti con SWG e diffusa in occasione dell’Assemblea 2015.

Domanda: nei prossimi sei mesi, vede i consumi suoi e della sua famiglia. (% percentuale rispondenti)

In crescita 7
In leggera crescita 17
Invariati 41
In leggero calo 14
In calo 16

 

La domanda interna rimane dunque debole, soprattutto a causa del deterioramento delle condizioni finanziarie dei nuclei familiari e del clima di incertezza che ancora circonda il lavoro. Si rileva infatti una forte polarizzazione anche sul fronte del reddito mensile: più della metà degli italiani (il 61%) segnala una situazione difficile. Di questi, un 47% afferma di riuscire appena a coprire le spese, senza potersi permettere ulteriori lussi; ed un consistente 14% si definisce povero ammettendo, di fatto, che il reddito non basta nemmeno per le necessità indispensabili della propria famiglia.

Domanda: direbbe che il suo reddito mensile consente a lei e alla sua famiglia…

(% percentuale rispondenti)

Di vivere agiatamente, potendosi concedere anche dei lussi 3
di vivere serenamente, senza particolari affanni 36
di pagare appena le spese, senza potersi permettere ulteriori lussi 47
di fatto non mi basta nemmeno per l’indispensabile 14

 

 

Non scemano le preoccupazioni ed i timori nemmeno rispetto al posto di lavoro: il 64% degli intervistati afferma di aver paura che qualche membro della propria famiglia possa perdere il lavoro. Il 38% si dice abbastanza preoccupato ed un 26% molto preoccupato, a dimostrazione di come resti alto il livello di ansia percepito circa la sicurezza del proprio posto di lavoro. Si tratta di un dato, è opportuno sottolinearlo, che riflette il livello di ansia percepito, e non per forza una concreta possibilità di licenziamento; ma è indicativo di quanto il tema sia ancora in cima alle preoccupazioni degli italiani. Solo per il 36% la paura rispetto al lavoro è minima o nulla, con un 26% che dichiara di avere poca paura di perdere la propria occupazione ed il 10% del campione che non manifesta, invece, alcun timore.

 

Domanda: Lei ha molta, poca o nessuna paura che lei o qualcuno della sua famiglia possa perdere il posto di lavoro? (% percentuale rispondenti)

Molta 26
abbastanza 38
molto+abbastanza 64
poca 26
nessuna 10

 

Roma, 22 giugno 2015

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