Coronavirus, Faib Fegica e Figisc alle compagnie e ai principali operatori indipendenti: necessario rinnovare gli Accordi anti Covid

Rete carburanti e transizione: incontro Associazioni-Sindacati per proposta di riforma condivisa

Le Federazioni dei gestori carburanti Faib, Fegica e Figisc hanno chiesto a tutte le compagnie e ai principali operatori della distribuzione carburanti di rinnovare gli Accordi collettivi aziendale allo scopo di condividere congiuntamente una serie di interventi straordinari ritenuti necessari alla luce degli effetti causati dalla nuova emergenza sanitaria “Covid-19” e dei conseguenti interventi normativi assunti dal Governo.

Le previsioni e le misure straordinarie proposte negli Accordi ricalcano quelli già presi in considerazione nella prima fase dell’emergenza- marzo maggio 2020.

In considerazione delle specificità degli impianti di distribuzione carburanti sia legati ai marchi sia a quelli indipendenti e dei regimi diversi di operatività le previsioni degli Accordi siglati ai sensi dell’art 19, della L. 57/2001 troveranno applicazione in base all’accoglimento della proposta che Faib Fegica e Figisc hanno avanzato a tutta la filiera.

A tutti gli operatori che avevano sottoscritto gli accordi straordinari Covid-19 nel periodo marzo/aprile scorso, è stato inviato una nuova bozza di accordo che a seconda delle singole specificità intervengono in materia di Drop, di pagamenti, rid, riconoscimento incentivi carburanti, di attivazione del self prepay, di dotazione dei DPI, di pagamento dei canoni di locazione dei locali commerciali e affitto di ramo di azienda.

Si tratta di una riformulazione di proposta di Accordo avanzato a ciascun operatore del settore in ragione della nuova drammatica emergenza; è certamente una nuova risposta auspicata dalle Federazioni dei gestori sia sotto l’aspetto politico ed economico che sotto l’aspetto della tutela della salute, rivolto a quella vasta platea di operatori integrati e non per stare vicini ai gestori ancora una volta chiamati in prima linea fornire un servizio essenziale in condizioni difficili se non impossibili.

Auspichiamo che i primi a riconoscere queste richieste associative siano intanto le grandi compagnie e a seguire gli altri principali operatori del settore.

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