Covid-19, Assohotel Roma: non si può più aspettare

 

Assohotel Roma e Lazio non ha mezzi termini sul dire le cose come stanno per bocca del suo Presidente Francesco Gatti: “Sembra non si siano colte le reali condizioni in cui versa il settore turistico ed in particolare quello alberghiero romano e nazionale. Viene confusa l’emergenza economica con una profonda emergenza sociale e socioeconomica che vede le strutture alberghiere ed i propri dipendenti senza ricavi da oltre due mesi e con prospettive di recupero non prima di due anni, con molte spese correnti che seguitano ad accumularsi e spesso ad un passo dallo sfratto per l’impossibilità di far fronte al canone di locazione. I dipendenti sono in attesa del pagamento della sassa integrazione da parte dell’INPS che non ha ancora provveduto ad inviare neanche l’accettazione delle pratiche”.

Assohotel spiega: il DL liquidità prevede la possibilità di richiedere finanziamenti con normali procedure bancarie a tassi d’interesse di mercato e per altro con l’addebito del costo della garanzia, per i tempi, non certo rapidi, va attesa la valutazione di merito creditizio che deve effettuare la banca. Tale procedura, non contemplando né tassi agevolati né tanto meno fondo perduto rientra senz’altro nelle normali procedure di finanziamento bancario con gli stessi tempi e costi e non si vede quindi quale sia la liquidità messa a disposizione. Ma inoltre, il rinvio del pagamento dell’IVA per il mese di Marzo ed Aprile suona come una beffa visto che non avendo avuto nessun ricavo non è possibile che ci sia IVA a debito da pagare. E’ evidente che la tassazione legata ai ricavi e dai profitti quale IVA, IRES, IRAP, seguendo l’andamento economico del mercato e della società non può avere nessun effetto proprio perché va ad incidere percentualmente sui risultati economici che per l’anno in corso sono addirittura negativi.

Restano invece invariate le imposte e tariffe applicate quali TASI, TARI, IMU, ACCISE sull’energia elettrica, Tassa di Soggiorno, e solo rimandate per i pagamenti di qualche mese. Tali imposte non tengono conto dell’andamento economico delle aziende  essendo applicate su parametri non legati ad i risultati di bilancio  incidendo con gli stessi valori assoluti sia su risultati positivi che negativi.

Continua il Presidente: “E’ inspiegabile come il comune resti nell’evidente convinzione che gli Hotel che nulla hanno incassato per oltre due mesi saranno in condizioni di far fronte a tutto quanto dovuto solo spostando di un breve periodo il pagamento delle imposte. Si pretende di lasciare invariata la struttura delle imposte richieste per servizi non utilizzati o utilizzati in parte e comunque in una misura economicamente e qualitativamente sproporzionata a quanto applicato nei paesi nostri concorrenti nel settore turistico”.

Assohotel è proccupatissima per sopravvivenza delle aziende, dell’effetto sull’occupazione e soprattutto senza considerare l’incidenza sulla competitività dei prezzi di vendita, componente essenziale per una possibile ripartenza.

Questa è solo una parte dello scenario che si presenta all’imprenditore al quale viene concessa la possibilità di accedere a nuovi finanziamenti per   provvedere a coprire le perdite accumulate ed i nuovi investimenti attraverso debiti da sostenere con le sole forze aziendali in una difficilissima e imprevedibile ripartenza. Non è possibile chiedere di fare debiti per pagare imposte e tasse togliendo così le risorse da destinare all’apertura.

L’attuale situazione vede il comparto alberghiero romano con numerose strutture (non meno del 35%) nell’impossibilità di riaprire e proseguire l’attività per il futuro. L’ obbiettivo, che non può che essere comune all’interesse generale, è quello di salvaguardare l’interezza delle attività esistenti, migliorarle nella qualità, renderle competitive nel contesto internazionale. Il difficile obbiettivo non può che essere raggiunto attraverso un’opera congiunta che veda l’amministrazione impegnarsi con la stessa determinazione e gli stessi sacrifici che oggi sono chiamati a fare le nostre aziende, tutto il personale e la filiera che ne dipende. Solo da questo lavoro dipenderà la sopravvivenza del settore e conseguentemente la riscossione di future imposte e tasse necessarie al finanziamento della cosa pubblica.

Come già più volte richiesto elenchiamo di seguito alcuni argomenti sui quali è indispensabile effettuare riforme per costruire un sistema agile e competitivo, che impedisca la chiusura delle aziende e dia nuovi stimoli e  certezze agli imprenditori che devono pensare a nuovi programmi per una ripartenza che tenga in equilibrio costi e ricavi:

  • Intervento sui Canoni di locazioni delle strutture anche con l’eliminazione per l’anno 2020 dell’IMU a condizione che nel caso l’edificio sia dato in locazione venga detratto il valore dell’imposta dal canone.
  • Per la TARI rimodulare il dovuto per l’anno 2020 eliminando almeno un terzo dell’imposta. Rivedere, per il futuro, le modalità ed i parametri di applicazione considerando il costo medio europeo con verifica della qualità ed efficienza del servizio
  • Per la TASI in relazione alle esigenze di accoglienza e decoro verso gli ospiti della città, definizione degli obbiettivi e verifica dell’efficienza e della qualità del servizio e del risultato ottenuto.
  • soppressione per tre anni delle ACCISE ed ADDIZIONALI energia elettrica e gas, verifica tariffe Acqua
  • Contributo di Soggiorno destinazione del ricavato dell’anno 2020 alle aziende alberghiere

rimodulazione per gli anni successivi del contributo in funzione della media applicata dalla concorrenza delle principali città europea

  • Verifica dell’incidenza del costo del piano bus turistici sul prezzo di vendita dei pacchetti viaggio e sulla qualità del servizio offerto.
  • Moratoria sulle nuove aperture di strutture alberghiere ed extra alberghiere per almeno 3 anni
  • Concertazione con istituti alberghieri per adeguamento dei programmi ai nuovi scenari con particolare attenzione alla qualità dell’accoglienza
  • Concertazione con tour operator e OTA per possibilità di progetti di sviluppo comune per il “Prodotto Roma” e verifica della possibilità di contenimento dei costi e delle offerte al ribasso.
  • Piano, possibilmente pluriennale, di apertura e costi di musei, iniziative culturali, mostre, eventi sportivi, nuove iniziative etc. per avere la possibilità di attivare proposte e pacchetti speciali
  • Pubblicità e promozione: la costruzione di una proposta articolata, certa e duratura con prezzi stabili è la materia base per poter veicolare promozioni attraverso percorsi pubblicitari. Primo strumento, per altro di facile implementazione è il sito di Roma che va necessariamente costruito per le sole esigenze turistiche. Nel piano pubblicitario, tra le varie , si può tenere conto di specifiche iniziative geolocalizzate anche per periodi, e verificare la possibilità di campagne in co-marketing.

Non si può più aspettare, è necessario attivare riforme profonde che possano costruire le basi per la modernizzazione del settore alberghiero soprattutto in termini di competitività sia qualitativa che economica, adeguandosi ad i nostri competitor esteri quali Francia Spagna etc. ed uscire, così, dal momento di grave difficoltà.

Se non si riusciranno a dare nuove motivazioni ed energie sia economiche che strutturali il 35% delle attuali strutture alberghiere non riaprirà più con gravi conseguenze al sistema di accoglienza della città e con ricadute occupazionali e sociali disastrose.

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