Crisi, presentato il 2° Rapporto “Qualità, crescita, innovazione” ACCREDIA-Censis

Alla tavola rotonda sono intervenuti il Segretario Generale Confesercenti Mauro Bussoni per Rete Imprese Italia, il Presidente del Censis Giuseppe de Rita ed il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi

La crisi non ha diminuito la qualità del sistema produttivo italiano, ma ha peggiorato la qualità della vita e del contesto socio-economico, dall’ambiente all’offerta di servizi pubblici. E’ questo il quadro che emerge dal 2°

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Rapporto ACCREDIA-Censis “Qualità, crescita, innovazione” promosso da ACCREDIA, l’ente unico nazionale di accreditamento che verifica la competenza degli organismi che certificano ISO 9001, per indagare la qualità che l’Italia esprime in alcune dimensioni della sua struttura economica e sociale.
Alla presentazione del rapporto, introdotta dal Presidente di Accredia Federico Grazioli, è seguita una tavola rotonda moderata dal giornalista di CNBC Andrea, durante la quale sono intervenuti, il Segretario Generale Confesercenti Mauro Bussoni per Rete Imprese Italia, il Presidente del Censis Giuseppe de Rita ed il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi.
Secondo il rapporto ACCREDIA, che prende in esame il periodo 2009-2012, tra gli strumenti che hanno permesso alle imprese italiane di mantenere alti gli standard qualitativi c’è proprio il sistema di certificazione: sono infatti più di 83.000 in Italia le aziende dotate di un sistema di gestione della qualità secondo gli standard Uni En ISO 9001, grazie al quale esprimono livelli di efficienza maggiori della media. L’indice di qualità del sistema produttivo Accredia rimane dunque a quota 71,5, mentre scende quello relativo alla qualità della vita e del contesto socio-economico in Italia che rimane alto ma registra una diminuzione, scendendo a 72,5. La forte crescita del tasso di disoccupazione, soprattutto tra i giovani, la riduzione dei consumi pro-capite ed il progressivo allargamento di situazioni di disagio sociale tra le famiglie, non hanno permesso un’evoluzione positiva. L’indicatore relativo alla qualità dell’ambiente assume un valore più contenuto rispetto agli altri (46,1 su 100 nel 2012), evidenziando un ritardo in gran parte del Paese rispetto a pratiche ottimali. L’indicatore relativo alla qualità dell’offerta di servizi pubblici assume valori piuttosto elevati (77,3 su 100 nel 2012), mostrando alcune punte di eccellenza ma un andamento decrescente e ampi margini di miglioramento. L’indicatore sintetizza 12 variabili che spaziano dai dati sull’offerta di trasporto pubblico, all’erogazione di servizi idrici, ai servizi socio-assistenziali, alla disponibilità di servizi medico-ospedalieri.

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