Crisi, Rehn: “Italia rispetti gli impegni o chiederemo correzioni”

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L’instabilità politica frena la ripresa  

“La procedura d’infrazione è chiusa ma l’Italia dovrà essere all’altezza degli impegni assunti”. Queste le parole del vicepresidente della Commissione europea, Olli Rehn, nel corso dell’audizione alla Camera.  “Entro il 15 ottobre i paesi della Ue dovranno presentare i progetti di bilancio. Se il progetto di bilancio non sarà conforme agli impegni assunti, la Commissione ha il dovere di chiedere correzioni. Se lo stato membro viola i valori di riferimento per disavanzo e debito, la Commissione dovrà adottare i passi necessari ed aprire una procedura d’infrazione per disavanzo eccessivo. Sono fiducioso che il governo italiano e i membri delle competenti commissioni parlamentari sono pienamente consapevoli dell’implicazione di queste regole sostenute dall’ Italia”.
Rehn ha affrontato poi, la questione del credit crunch : “L’Italia ha ancora dati di crescita deludenti, con una disoccupazione troppo elevata e le condizioni del credito ancora troppo rigide soprattutto per le Piccole e medie imprese CHE costituiscono un collo di bottiglia che ostacola  la crescita”.
Il vicepresidente della Commissione europea si è soffermato, infine, sulla preoccupazione derivante dagli equilibri instabili dell’attuale maggioranza di governo: ”Nel caso dell’Italia, dove l’economia mostra ancora segni debolezza, l’incertezza politica frena gli investimenti e la ripresa che è molto necessaria”. “Il provvedimento preso dall’Italia con l’abolizione dell’Imu ”ha suscitato e suscita preoccupazioni, rispetto allo spostamento degli oneri fiscali dai fattori produttivi verso altri cespiti”. ”Sarà nostro dovere verificare la service tax – ha concluso”.

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