Il sottosegretario all’Economia Federico Freni, in un’intervista all’Adnkronos, ha annunciato una serie di proposte in cantiere per il ddl Salari che la Lega intende portare in Parlamento entro questo mese. Le misure mirano a migliorare le condizioni salariali e fiscali per i lavoratori, con particolare attenzione ai giovani.
Contrattazione e salari Freni ha chiarito che non ci sarà un ritorno della scala mobile, ma ha proposto un anticipo degli aumenti salariali legati al rinnovo dei contratti, utilizzando l’indice Ipca come riferimento. Questo approccio è già stato adottato in alcuni contratti collettivi nazionali, come quello dei metalmeccanici: “legare l’aumento dei salari al costo della vita utilizzando l’indice Ipca è peraltro una previsione che è stata già inserita in alcuni contratti collettivi nazionali, come quello dei metalmeccanici. Il nostro obiettivo è estendere questa best practice” – ha sottolineato.
Riduzione delle tasse Nel disegno di legge, ci sarà, spiega ancora Freni, un impegno per ridurre le tasse per tutti, un tema centrale nelle discussioni politiche attuali, in particolare per il ceto medio.
Misure per i giovani Il ddl prevede inoltre misure specifiche per i giovani, come esoneri dai contributi previdenziali per tre anni per le imprese che assumono under 30 e una flat tax al 5% per cinque anni per i nuovi assunti con reddito fino a 40mila euro: ”un intervento a sostegno dei salari è necessario e urgente. “Lo faremo valorizzando il ruolo della contrattazione collettiva e dando un segnale importante ai giovani. I numeri parlano chiaro: 352 mila giovani, di cui 132 mila laureati, hanno lasciato l’Italia negli ultimi dieci anni. Di fronte a questo esodo non possiamo restare immobili” – ha detto il sottosegretario.
Riforma del Mercato dei capitali Freni ha infine annunciato anche una riforma del Testo unico della finanza per attrarre investimenti, sottolineando la necessità di semplificare le regole e migliorare il mercato dei capitali: “mi auguro che il nuovo Tuf possa rappresentare una spinta ad un rinnovamento, innanzitutto culturale, che porti a concepire il mercato come un’opportunità. È il momento di un cambio di paradigma, che deve diventare auspicabilmente definitivo: solo il passaggio dal debito all’equity potrà garantire uno sviluppo del mercato e, di conseguenza, nuove ed importanti opportunità per rafforzare la crescita del Paese” – ha concluso.