Faib Confesercenti Lombardia Orientale, carburanti: il provvedimento rischia di essere un autogol

Provvedimento Carburanti rischia autogol

Il Presidente Bozzoni: “Forniamo un servizio indispensabile ma siamo l’anello più debole e sempre più vessato della filiera carburanti: non meritiamo questo accanimento nei nostri confronti”

“Rispetteremo, ovviamente, quanto verrà deciso dal governo. Ma certo non era questo il tipo di provvedimento che ci aspettavamo”. È il commento di FAIB Confesercenti della Lombardia Orientale, per voce del presidente Matteo Bozzoni, a seguito della recente approvazione del decreto sulla trasparenza del prezzo dei carburanti.
Il decreto in questione – spiega Bozzoni – rende giornaliero l’obbligo degli esercenti di comunicare sul sito del ministero il prezzo di vendita praticato, unitamente (altra novità) all’obbligo di esporre il prezzo medio giornaliero nazionale, calcolato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex MISE); in caso di non puntuale adempimento sono state anche inasprite le sanzioni, che possono giungere fino alla sospensione dell’attività fino a novanta giorni. È l’ennesima dimostrazione che nel nostro Paese i gestori carburanti vengono ancora considerati come pericolosi speculatori, ignorando volutamente quella che è la realtà dei fatti.

“L’esecutivo inoltre – continua Bozzoni – smentisce se stesso: i dati ufficiali del Ministero dell’Ambiente certificano che l’aumento dei prezzi alla pompa è stato in linea con il rialzo dovuto al ripristino delle accise, ma il CDM sceglie di ignorarli. Oltre a questo ricordiamo anche il rischio concreto che il prezzo possa essere influenzato in larga parte dal fenomeno – già noto agli organi di controllo e sotto gli occhi di tutti – dell’illegalità fiscale e contrattuale, che secondo le stime FAIB Confesercenti conta per il 30% dell’erogato totale della rete”.

Il provvedimento appena varato ancora una voltascarica sui gestori che, lo ricordiamo, non stabiliscono i prezzi e già sono tenuti a pubblicarli ad ogni variazione sul sito del Ministero e comunque ogni settimana (anche in assenza di variazioni), l’ennesimo assurdo adempimento. Di fatto i benzinai sono già esattori per lo Stato, ora diventeranno anche i burocrati cui toccherà dover garantire la trasparenza dei prezzi alla pompa, nonostante il provvedimento sia tutto fuorché chiaro. I prezzi medi saranno divisi per tipologie di servizio, servito e self? E a che ora saranno disponibili?
Per ora di certo c’è solo che il decreto non porterà ad abbassamenti del prezzo per i consumatori. Anzi: la comparazione tra prezzi medi e prezzi praticati rischia di spingere il costo dei carburanti ad uniformarsi verso l’alto; se aggiungiamo a questo il fatto che in ogni impianto sono esposti circa una decina di cartelli andiamo nella direzione di creare una vera e propria babele cartellonistica, utile solo ad esporre i gestori ad ulteriori sanzioni creando confusione nei consumatori.

In tale contesto è utile rammentare che i gestori subiscono le politiche dei prezzi, con margini di operatività bassissimi (parliamo di una media di 3,5 centesimi al litro sul self e 6 centesimi sul servito, LORDI!) falcidiati, ad esempio, dai costi di gestione, dalle commissioni bancarie, margini che, lo segnaliamo per l’ennesima volta, sono in misura fissa e non in percentuale rispetto al prezzo praticato. “Non ci “arricchiamo” dall’aumento dei prezzi, come pensano alcuni – sottolinea il presidente FAIB -, ma al contrario l’aumento dei prezzi determinando il calo degli erogati fa diminuire i nostri già miseri introiti Lo stesso taglio delle accise (ora revocato) per quanto positivo nel sistema generale dei consumi, ha rappresentato un costo considerevole per i gestori, che dall’oggi al domani hanno dovuto vendere il carburante in precedenza acquistato e ancora in giacenza nelle cisterne a costi inferiori a quelli di acquisto, segnando una perdita che ad oggi ancora non è dato sapere come e se verrà compensata. Forniamo un servizio indispensabile – conclude Bozzoni -, ma siamo l’anello più debole e sempre più vessato della filiera carburanti: non meritiamo questo accanimento nei nostri confronti”.

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