Istat, sale l’indice di fiducia dei consumatori: a settembre a 101,1

 Confesercenti: “Segnale positivo da non esaltare ma di cui far tesoro. Adesso trasformiamolo in fatto”


L’indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dall’Istat a settembre è salito a 101,1 dal 98,4 del mese di agosto. In miglioramento sia il quadro personale che quello economico, i cui indici passano rispettivamente da 98,9 a 102,4 e da 97,7 a 99,7. La componente riferita al quadro corrente migliora, con l’indice che passa da 96,9 a 102,6, mentre per quella futura si nota una leggera flessione rispetto al mese precedente (da 101,0 a 100,4 ).  Si tratta del valore più alto da luglio 2011 e del quarto rialzo di seguito.
In miglioramento, spiega l’Istat, i giudizi sulla situazione economica del Paese: il saldo passa da -117 a -108, mentre per le attese si registra un peggioramento (da -7 a -11 il saldo). Anche per le aspettative sulla disoccupazione si rileva un miglioramento (il saldo passa a 68 da 72). I giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia migliorano (i saldi passano rispettivamente a -58 da -66 e a -11 da -15), mentre il saldo dei giudizi sul bilancio familiare diminuisce
a -18 da -17.
Il saldo delle opinioni sulle opportunità attuali di risparmio registra, invece un aumento (da 121 a 140) secondo le rilevazioni dell’istituto di statistica, mentre diminuisce quello sulle possibilità future di risparmiare (da -44 a -48). Migliorano anche le valutazioni sull’opportunità di acquisto di beni durevoli: il saldo passa da -90 a -79. Il saldo dei giudizi sull’evoluzione recente dei prezzi al consumo, invece, è in calo (da 51 a 46).
Le valutazioni, infine, sull’evoluzione dei prezzi nei prossimi dodici mesi indicano una diminuzione della dinamica inflazionistica (il saldo passa da -1 a -5).

Confesercenti: “Segnale positivo da non esaltare ma di cui far tesoro. Adesso trasformiamolo in fatto”

L’aumento della fiducia dei consumatori, commenta Confesercenti, “è un segnale certamente positivo, da non esaltare eccessivamente ma di cui comunque dobbiamo far tesoro. Tutti attendiamo un’inversione di tendenza reale, soprattutto per quanto riguarda i consumi. Adesso è importante trasformare il segnale in un fatto reale: per questo dobbiamo evitare di bruciare la fiducia dei consumatori a colpi di fisco e incertezze”

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