Fiesa alla Camera per presentazione proposta Legge su “Misure per il sostegno ai servizi commerciali primari nei centri storici, nei centri commerciali naturali e nelle aree periferiche”

Erasmi: “Ringraziamo la  Presidente Nardi che si è fatta carico della presentazione della proposta di legge”

Una delegazione di Fiesa Confesercenti guidata dal Presidente Daniele Erasmi, con il Presidente onorario Assomacellai Gianpaolo Angelotti, accompagnati dal Coordinatore nazionale Gaetano Pergamo ha incontrato alla Camera dei deputati la Presidente della X Commissione Attività Produttive on. Martina Nardi per la presentazione della Proposta di Legge “Misure per il sostegno ai servizi commerciali primari nei centri storici, nei centri commerciali naturali e nelle aree periferiche”. La PDL, che ha già ricevuto il sostegno di circa 30 parlamentari, è stata presentata con il numero 3348 e mira ad essere condivisa da tutti i gruppi politici.

“La proposta di legge nasce dalla nostra esperienza diretta e quotidiana circa la constatazione che ben il 62 per cento degli oltre 8.100 comuni italiani rischia di rimanere senza esercizi commerciali, in particolare alimentari, ma non solo. È da questa considerazione che ci siamo mossi – dice Daniele Erasmi, Presidente nazionale della Federazione degli alimentaristi di vicinato rappresentati in Fiesa Confesercenti – incontrando la sensibilità politica della Presidente Nardi che si è fatta carico della presentazione della proposta di legge. E’ una iniziativa di cui la ringraziamo e che testimonia la sensibilità politica verso un fenomeno che rischia di essere problematico per tutto il paese. Negli ultimi anni in tanti comuni si è infatti verificata una chiusura delle attività, soprattutto alimentari, con una diminuzione dei quasi l’8 per cento e le stime per il futuro sono allarmanti: secondo alcune stime, continuando con questo trend, entro il 2025 si potrebbero contare nel nostro paese poco più di 3.000 panetterie e 2.500 drogherie con il rischio concreto quindi di trasformare 2 mila comuni in città prive quindi di ogni servizi essenziale. Da ciò ne deriva conseguentemente un danno ingente ai territori e  alle attività economiche di filiera che resterebbero paradossalmente senza vetrine nel nostro paese che detiene il primato dei prodotti tipici. Ecco perché c’è bisogno di una iniziativa legislativa”

“Questo quadro allarmante – precisa Gianpaolo Angelotti, Presidente onorario di Assomacellai Confesercenti – non è stato prodotto dal Covid ma sicuramente la pandemia lo ha accelerato e peggiorato, rendendo chiaro il pericolo di sparizione di alcune attività essenziali per la popolazione residente nelle aree più disagiate. Per scongiurare questo pericolo, contrastare con efficacia un declino annunciato e promuovere una efficace inversione di rotta sono pertanto necessarie misure speciali, ed in particolare agevolazioni fiscali, per gli esercizi commerciali che svolgono attività primaria con il fine unico di favorire processi virtuosi di integrazione delle filiere locali. In correlazione a quanto evidenziato fino ad ora, anche la presenza dei “negozi storici” nell’ambito delle aree di pregio delle grandi città e dei piccoli comuni, è messa a repentaglio. Intervengono in questo senso oltre che la concorrenza dei grandi esercizi della distribuzione organizzata, anche altri fattori di natura economico-fiscale. L’indice di mortalità di dette imprese, infatti, è in continuo aumento a causa di una pressione fiscale soffocante ed una costante lievitazione dei canoni di locazione che gravano su queste piccole realtà. Il ruolo e la funzione di tali negozi situati nei centri storici, nelle comunità montane e nelle zone rurali è da considerarsi primaria per il fondamentale servizio che rendono ai cittadini, perché dei beni freschi alimentari come latte, pane, frutta, verdure prodotti a base di carne c’è bisogno tutti i giorni”.

“In effetti le questioni poste hanno una grande complessità. Stiamo parlando del cosiddetto “effetto desertificazione”- ha detto la Presidente della X Commissione On. Martina Nardi. Si tratta di un fenomeno che si porta dietro tante considerazioni: l’abbandono e la tutela del territorio; la manutenzione di vaste aree del paese; la necessità di garantire servizi alle popolazioni; salvaguardare il patrimonio artistico ed architettonico e garantire un servizio commerciale primario per contenere i disagi abitativi. Questo fenomeno già oggi si tocca con mano se consideriamo che moltissimi comuni con meno di 5.000 comuni sono attualmente privi dei servizi commerciali primari, rendendo conseguentemente difficile, se non impossibile, l’acquisto di beni di prima necessità quali ad esempio pane, latte fresco, senza spostarsi di numerosi chilometri dalla propria abitazione. Si tratta di centri abitati che presentano spesso ricchezze culturali, artistiche ed ambientali, ma manifestano da tempo evidenti sintomi di “disagio insediativo”, nonostante la funzione necessaria e prioritaria di gestione del territorio che rivestono. Ecco, far fronte a questa emergenza che si manifesta sempre più forte è un compito del legislatore nazionale. Da qui la proposta di legge di cui sono prima firmataria ma sulla quale mi impegno a coinvolgere tutte le forze politiche presenti in Commissione per poi poterla portare in Aula. La proposta mira a tutelare e salvaguardare il tessuto economico ed imprenditoriale oggi in grave difficoltà dei piccoli centri storici quale volano irrinunciabile della coesione sociale e quindi dell’esistenza stessa di tali insediamenti, incentivando l’imprenditoria giovanile nel settore e  tutelando la sopravvivenza di queste piccole attività. Si propongono una serie d’interventi di natura fiscale, si prevedono misure di semplificazione per l’ammissione dei piccoli esercizi commerciali al regime di contabilità semplificata, attraverso una serie di adeguamenti del regime agevolativo cosiddetto “forfetario”. Si interviene poi su una serie di misure tendenti a calmierare le locazioni e a sostenere le piccole imprese sul lato Imu e della tassazione locale che però deve essere condivisa dalle amministrazioni locali. Piccoli incentivi che possono essere moltiplicatori di effetti a raggiera positivi per il territorio.”

La delegazione Fiesa Confesercenti ha manifestato la propria soddisfazione per il lavoro svolto nell’articolato proposto dalla Presidente Nardi e si è impegnata a sensibilizzare tutte le forze politiche parlamentari per una condivisione delle finalità legislative della proposta che sarà presentata nelle prossime settimane.

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