Fisco, dell’Aringa: “Servono 5-6 miliardi, ma si troveranno”

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Fassina: “plausibile rinvio tre mesi, ma bisogna fare delle scelte”

Per confermare l’abolizione dell’Imu, evitare l’aumento dell’Iva e far fronte alle altre spese senza oltrepassare il tetto del 3% de deficit “servono 5-6 miliardi entro l’anno”. A quantificare il buco nel bilancio pubblico è il sottosegretario al Lavoro Carlo Dell’Aringa, che rassicura sulla possibilità di reperire le risorse necessarie: “questo avverrà: i margini ci sono”, ha affermato ai microfoni dell’Economia Prima di tutto su Radio1 Rai. I fondi, ha continuato il sottosegretario, “si possono trovare nelle pieghe di bilancio che il ministero dell’Economia sta studiando, io penso che sia possibile mantenere questi impegni. Ricordiamo fra l’altro che in questi quattro mesi il governo ha trovato e movimentato dodici miliardi di risorse, è giusto quindi dare credito al governo per fare questo passo ulteriore, prima di varare quella legge di stabilità che dovrà rappresentare il programma comune da mettere in atto nei prossimi anni”.

Dal calo dello spread le risorse per il cuneo fiscale

Per quanto riguarda la questione lavoro, ha osservato il ministro, “la decontribuzione Irap, Irpef, Inail e altre ipotesi sono sotto osservazione: si fanno simulazioni per capire quali di queste modalità per ridurre il carico fiscale sui lavoratori e sulle imprese potranno avere l’impatto maggiore sulla crescita e sull’occupazione” anche la riduzione del cuneo fiscale può essere fatta in modo differenziato per aiutare soprattutto quelli che sono più in difficoltà e soprattutto le imprese che saranno in grado di fare occupazione e innovazione”. In particolare, ha osservato, “il cuneo fiscale verrà ridotto anche facendo leva su quella riduzione dello spread che contribuirà  a fornire le risorse”. Ma “per fare questo”, ha concluso Dell’Aringa, “servirà una stabilita’ politica che dovrà concretizzarsi in un programma comune dei partiti che compongono la coalizione in modo che non si discuta ogni volta su una specifica misura, dando ultimatum al governo che lo mettono semplicemente in difficoltà”.

Fassina: risorse per tutto non ci sono, ma plausibile rinvio IVA di tre mesi

Sull’aumento dell’Iva il primo ottobre “dobbiamo scegliere”. Lo ha detto il vice ministro dell’Economia, Stefano Fassina a Radio 24, secondo il quale le risorse per far fronte a tutti gli impegni “assolutamente non ci sono”. “Bisogna scegliere”, sottolinea Fassina, che rilancia la proposta di far pagare l’Imu “al 10% delle prime abitazioni di maggior valore”. Cosi’, spiega il viceministro, “potremmo recuperare le risorse necessarie per rinviare l’aumento dell’Iva e, a regime, recuperare quel miliardo che serve a intervenire sulla deducibilita’ dell’Imu per i capannomi, per i negozi, per le botteghe degli artigiani”. Fassina osserva che il governo non deve trovare solo un miliardo per scongiurare l’aumento dell’Iva: “noi dobbiamo trovare quasi sei miliardi a fine anno. Non e’ impossibile trovare un miliardo”, conclude, “e’ impossibile trovarne sei e quindi bisogna fare delle scelte”.

 

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