Scadenze fiscali, le novità del decreto crescita

Modificate le date per il modello Redditi, Irap e la dichiarazione Imu e i termini per gli Isa

Il decreto crescita ha modificato alcuni appuntamenti fiscali, tra cui quelli inerenti le dichiarazioni Redditi e Irap.

Ecco, nel dettaglio, i cambiamenti:

Redditi 2019: per quanto concerne la trasmissione di questo modello la scadenza passa dal 30 settembre al 30 novembre. Dato che però, quest’anno, il 30 novembre cade di sabato, la data slitta al 2 dicembre. La nuova deadline ha effetto anche sulla dichiarazione tardiva del modello: 1° marzo 2020. Si allungano, perciò, i termini anche per presentare la dichiarazione integrativa

Imu: passa dal 30 giugno al 31 dicembre dell’anno successivo a quello cui si riferiscono i dati da comunicare la scadenza per presentare la dichiarazione Imu.

Irap 2019: due mesi in più anche per l’invio online di questo modello, necessario per dichiarare l’imposta regionale sulle attività produttive, dal 30 settembre al 30 novembre. La nuova data (2 dicembre) andrà ad interessare le persone fisiche e le società di persone ed associazioni, mentre per i soggetti Ires e le amministrazioni pubbliche con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare, la scadenza è entro l’undicesimo mese successivo alla chiusura.

Isa: professionisti, ditte e società soggetti all’applicazione degli Indici sintetici di affidabilità fiscale, vedranno posticipati al 30 settembre i termini per i versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, dalle imposte dirette, dall’Irap e dall’Iva. La proroga riguarda anche chi, per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2018, applica il regime forfetario agevolato, quello di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità.

 

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