Fismo Confesercenti Veneto Centrale: molte le preoccupazioni sulla riapertura al 18 maggio

Brindisi: Fismo, posticipare l'inizio del saldi estivi

La presidente di categoria, Linda Ghiraldo  si domanda perché non sia stato possibile riaprire lunedì 4 maggio

Si è tenuta giovedì pomeriggio, la riunione della Fismo Confesercenti del Veneto Centrale, categoria che rappresenta oltre 700 operatori del  settore  moda e abbigliamento.

Molte sono le preoccupazioni sulla riapertura al 18 maggio e la presidente di categoria, Linda Ghiraldo, come molti colleghi, si domanda perché non sia stato possibile riaprire già lunedì 4 maggio. La stagione primaverile (per quanto riguarda le vendite) è pressoché terminata e per il settore, già in difficoltà a inizio anno, le vendite di marzo e aprile raggiungeranno un 5% del fatturato per chi ha utilizzato l’online e le consegne a domicilio. Parliamo di una perdita di 80 milioni al mese nella nostra provincia.

Durante la riunione sono emerse diverse problematiche che gli operatori stanno vivendo,  ma soprattutto è emerso il fatto che non esistono ancora delle linee guida per la sanificazione dei capi. Uno dei problemi principali che il settore dovrà affrontare è quello di definire interventi per garantire al cliente la tranquillità dell’acquisto ed al momento è tutto lasciato alle iniziative personali.

Questione saldi.
Sul problema Saldi la Ghiraldo ha le idee chiare,  o si è in grado di spostarli e fare in modo che tutti li rispettino, prevedendo maggiori controlli e sanzioni per i trasgressori, o tanto vale liberalizzarli perché così come sono ora non servono a nulla. Purtroppo ci scontriamo sempre con la grande distribuzione che utilizza mille stratagemmi per raggirare le norme .

Le richieste della categoria.
Di pari passo con Confesecenti, il settore moda si aspetta una modifica negli interventi e nelle attività previste nei distretti del commercio a favore dei commercianti.

1- interventi immediati di concessione credito;
2- interventi dei comuni a favore degli operatori nella riduzione /soppressione dei canoni di locazione;
3- concessione di plateatico (dove possibile) per allargare la superficie utilizzabile dalla clientela, anche per i piccoli negozi
4- contributi a fondo perduto per il settore (chiuso obbligatoriamente da due mesi) al fine di permettere di recuperare le perdite subite ma anche di investire nei DPI e negli strumenti di sicurezza sanitaria per i lavoratori e per i clienti;
5- accelerare i pagamenti di CIG o FIS dei lavoratori dipendenti;
6- invitare le case di moda a rinviare l’apertura stagionale almeno di un anno per evitare di buttare l’intero acquisto primaverile ed estivo;
7) nei distretti del commercio, la richiesta ai sindaci, è di trasferire i fondi previsti per eventi o opere (attualmente poco utili) per l’acquisto di DPI e la realizzazione dei piani di sicurezza Covid. Non possiamo far spendere soldi ai nostri commercianti per i dispositivi di protezione. Deve esserci  l’intervento pubblico;
8) definire velocemente regole chiare per la sanificazione dei capi dopo l’utilizzo per la prova;
9) la riduzione immediata di un importo pari al 75% delle imposte da pagarsi per l’anno 2019.

Insistiamo anche sulla necessità di un’autosufficienza territoriale affinché in caso di ricaduta non si debba chiudere l’intera Regione ma si possano creare delle isole territoriali.

Le istanze sono state ampiamente dibattute e condivise da:

Linda Ghiraldo Presidente Fismo – negozio Linda Abbigliamento a Casalserugo;
Lara Zambonin negozio in centro a Padova;
Paolo Pietrogrande, Sposa d’Este di Este;
Silvia Cherubin, Shain Bijoux a Cittadella;
Nicoletta Allibardi,  Nicolè Boutique a Noventa Padovana;
Giancarlo Sanavio, TS Abbigliamento Cartura;
Martino Roviaro, Presidente Confesercenti Centro Vicenza – Cappelleria Palladio Vicenza;
Stefania Cisotto, Presidente Confesercenti Montecchio Maggiore – negozio abbigliamento;

oltre ai rappresentanti di Confesercenti:
Maurizio Francescon, direttore Confesercenti del Veneto Centrale;
Alessandra Trivellato, responsabile Sviluppo Confesercenti;
Annamaria Cordova, coordinatrice Vicenza.

 

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