Gestori carburanti: “Per affrontare la crisi energetica c’è bisogno di un Ministero dell’Energia”

Accise: Faib Confesercenti, stangata per famiglie e imprese, imposte sui carburanti andrebbero ridotte, non aumentate

 L’appello di Faib, Fegica e Figisc al futuro Governo

E’ quanto sostengono in un comunicato, le Federazioni di Categoria dei Gestori degli impianti di distribuzione carburanti Faib, Fegica e Figisc alla vigilia dell’insediamento del nuovo Parlamento e del nuovo Governo.

La grave crisi energetica che sta attraversando il Paese ha reso evidenti tra le altre cose- profondi errori di politica economica: l’assenza di una strategia energetica concreta e realistica, l’improvvisazione dettata dalle mode del momento e del “politicamente corretto”, stanno facendo emergere l’inadeguatezza e la fragilità dei provvedimenti assunti dalla politica italiana.

Così come è accaduto per la pandemia che ha dimostrato l’insufficienza delle strutture sanitarie, lasciate per decenni senza alcun investimento, ma solo obbedendo alla logica dei tagli e dei risparmi (si può risparmiare sulla salute?), anche nell’energia l’Italia si è ritrovata, presa alla sprovvista, senza una rete di sicurezza energetica e in balia degli avvenimenti di fronte ai nuovi scenari internazionali.

Che l’energia fosse un asset strategico era noto a tutti eppure si è scelto di minimizzarlo lasciando che fosse il solo “mercato” (e nel gas abbiamo visto come è finita) a fare le scelte, magari trascinato dalle scelte sulla transizione ecologica completamente distaccate dalla realtà.

Rientra in questo quadro di complessiva debolezza la scelta di collocare un pezzo importante della politica economica del paese, quella energetica direttamente collegata alla politica produttiva, in seno al Ministero dell’Ambiente, ampollosamente ribattezzato della Transizione Ecologica.

Il risultato è stato che in questi anni di “competenza” il Mite si è occupato poco e male dei problemi energetici, non avendone storia né visione e non ha compiuto alcun sforzo per assimilare i temi dello sviluppo e della programmazione delle risorse energetiche necessarie a governare la transizione ad un futuro decarbonizzato.

In questo quadro la direzione Energia del MiSE è stata trasferita – sul piano formale – al MiTE diventando, di fatto un corpo estraneo nel Dicastero dedicato alla tutela ambientale.

In questa confusione, al MiTE – la cui vocazione è quella di occuparsi di biodiversità, di salvaguardia del territorio, di fenomeni elettromagnetici, del patrimonio costiero, ecc.- sono state aggiunte competenze che riguardano anche lo sviluppo sostenibile e l’efficienza energetica.

Competenze che, però, così configurate si mostrano come temi eccentrici in quanto senza un quadro di riferimento complessivo e di una visione d’insieme delle politiche economiche, di sviluppo industriale e di sicurezza energetica sembrano completamente avulse da una strategia energetica propriamente detta che, soprattutto in questo momento, dovrebbe guidare le scelte politiche.

Oggi, di fronte alla più grave crisi energetica che abbia mai affrontato l’Italia (molto peggio di quella del 1974), in uno scenario in netto peggioramento, appare ancora più urgente un accentramento delle risorse e delle competenze in un unico soggetto istituzionale preposto alla programmazione, all’organizzazione e alla gestione delle funzioni produttive in materia di industria, energia, artigianato, commercio e PMI dei servizi e del Terziario.

E’ arrivato il momento di avere consapevolezza della situazione, anche alla luce degli importanti obiettivi del PNRR, della transizione, dei grandi cambiamenti della mobilità che impattano sul settore produttivo e distributivo: è quindi necessario, nella definizione della nuova compagine ministeriale, la scelta di costituire un “Ministero per l’Energia” (o, almeno il ritorno dell’Energia nel Dicastero dello Sviluppo Economico), che, nell’interesse del Paese, rimane centrale per garantire lo sviluppo e la difesa degli interessi di famiglie ed imprese.

Non è più tempo di attardarsi in discussioni inutili: c’è bisogno di fare in fretta! Questo è l’appello che le Associazione dei gestori carburanti, Faib Confesercenti, Fegica e Figisc Confcommercio, soggetti primari della mobilità in Italia e attori della rete di distribuzione dell’energia su strade e autostrade, rivolgono alle forze politiche e alla nuova maggioranza che governerà il Paese.

Condividi
Confesercenti Nazionale
Panoramica privacy

Informativa Privacy ai sensi del Regolamento Europeo n. 679 del 25/05/2016 (GDPR).

Si informa che: CONFESERCENTI NAZIONALE,  con sede legale in Via Nazionale 60, 00184 Roma, in persona del legale rappresentante, in qualità di Titolare del trattamento, tratta i Suoi dati personali, con strumenti manuali ed elettronici, per le seguenti finalità: a) per consentirle di navigare ed esplorare il sito web; b) per rispondere alle richieste informative da Lei inoltrate attraverso il form on line.

Il conferimento dei dati trattati per le predette finalità, è obbligatorio in quanto necessario per la navigazione del sito e per evadere la sua richiesta e non richiede il Suo specifico consenso.

I Suoi dati personali verranno conservati per il tempo strettamente necessario al raggiungimento delle finalità indicate e comunque per un periodo non superiore a 30 giorni dal conferimento.

Ambito di diffusione: I suoi dati potranno essere inviati ai destinatari o alle categorie di destinatari riportati di seguito: Tecnici o società del settore IT, addetti alla manutenzione del sito.
I Suoi Dati potranno essere inviati a soggetti dei quali Il Titolare si potrebbe avvalere per lo svolgimento di attività necessarie per il raggiungimento delle finalità sopra indicate, i quali sono stati appositamente nominati da quest’ultimo Responsabili del Trattamento dei dati.

Le sono riconosciuti i seguenti diritti: diritto di accesso ai dati personali che La riguardano; di conoscere le finalità e modalità del trattamento; di conoscere i soggetti o le categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati; diritto di ottenere l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione, la cancellazione dei dati; diritto di ottenere la limitazione di trattamento; diritto alla portabilità dei dati raccolti con il Suo consenso e trattati mediante strumenti elettronici; diritto di proporre reclamo all’Autorità di controllo.

L’esercizio dei diritti può essere esercitato scrivendo ai seguenti indirizzi di posta elettronica: [email protected] .

Il Titolare intende infine informarLa che ha provveduto a nominare un Data Protection Officer (DPO), al quale potrà rivolgersi per tutte le questioni relative al trattamento dei dati e all’esercizio dei Suoi diritti, e che potrà contattare al seguente indirizzo di posta elettronica dedicata: [email protected]

Si rimanda all’informativa completa sul trattamento dei dati personali visibile al link l'informativa sul trattamento dei dati personali