Giornata mondiale del libro: Sil Confesercenti, il miglior modo per celebrare è tornare nelle librerie dove si realizza il 75% delle vendite di libri

SIL Confesercenti bene Governo francese su tutela librerie fisiche

La presidente del Sil Cristina Giussani: “I librai stanno creando video per continuare a proporre incontri con gli autori, letture e presentazioni di libri”

La giornata mondiale del libro, fortunatamente, arriva in un momento in cui in molte regioni italiane le librerie hanno potuto riaprire, dopo l’emergenza Covid-19”. Così Cristina Giussani, presidente del Sil, il Sindacato italiano librai Confesercenti che sottolinea: “questa chiusura forzata ha dimostrato ancora di più l’importanza delle librerie, che realizzano il 75% circa delle vendite di libri, come hanno quantificato anche gli editori. In questo particolare momento storico, in molti hanno scelto di acquistare e-book, ma sono convinta che quegli stessi, ora che ne hanno la possibilità, torneranno in libreria. Chi ama leggere ha bisogno di osservare i titoli, di farsi consigliare dal libraio. E’ una pratica che nessuna piattaforma di vendita on line può eguagliare”.

“L’unico aspetto al quale per ora dovremo rinunciare – continua Giussani – è quello legato alle attività che normalmente si fanno in libreria: incontri con gli autori, letture, presentazioni di titoli. In questo senso siamo impegnati nella realizzazione di video da inserire sui canali social delle librerie con contributi degli autori, piccole presentazioni di libri e letture. Ne è esempio la fiera dei librai di Bergamo, che si doveva tenere dal 18 aprile al 3 maggio, che sarà proposta in una versione virtuale sui canali social e sul sito della manifestazione”.

“Voglio lanciare un appello – conclude Giussani – a tornare in libreria. I librai si sono organizzati per riaprire, nel rispetto delle norme a tutela della salute. Oggi più che mai molte librerie sono a rischio chiusura, per questa crisi che, purtroppo, si somma ad un lungo periodo di difficoltà del settore. Librerie che sono una ricchezza per i territori, così come tutti i negozi di vicinato: quindi il mio appello è di sceglierle per i propri acquisti, perché farle sopravvivere significa dare vitalità ai territori e oggi ne abbiamo tanto bisogno”.

 

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