Imu, Fassina: “No aumento accise o Iva per toglierla a tutti”

Via ad 85% famiglie non è ‘contentino’

“Non sarei d’accordo se per eliminare l’Imu si dovessero aumentare le accise o l’Iva”. Lo ha affermato il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, parlando a Radio Anch’io. “Un intervento di questo genere, ha spiegato, potrebbe far gridare a qualcuno che ha vinto ma poi a pagare sarebbero gli italiani”.

”In questo quadro dove ci sono altre priorità, dai disoccupati agli esodati – ha proseguito Fassina – un intervento generalizzato che togliesse l’Imu anche a uno come me che la può pagare sarebbe un’ingiustizia”. Le case di lusso secondo il nostro catasto su 19 milioni di abitazioni principali sono 36mila, lo 0,2%%”. “Allargare questa platea, eliminando l’Imu per l’85% delle famiglie sarebbe un intervento significativo, non ”un contentino”.

”Se eliminassimo l’Imu per l’85% delle famiglie italiane perderemmo 2 miliardi di euro – ha spiegato Fassina – mentre per toglierla al restante 15% occorrerebbero altri 2 miliardi. Ma le risorse, ha ribadito, sono scarse, lo spazio è limitato, abbiamo diverse priorità”. ”Stiamo discutendo in queste ore – ha aggiunto il viceministro – poniamo problemi di milioni di persone, come i disoccupati, i cassaintegrati, gli esodati e l’aumento dell’Iva, bisogna trovare un punto di equilibrio e credo ci siano le possibilità”.  Quanto alla prospettiva che al di là dell’Imu sia in arrivo una stangata da 90 miliardi per adempiere al fiscal compact, prospettata dall’assessore leghista all’Economia della Lombardia, Massimo Garavaglia, Fassina ha chiarito che ”la nostra finanza pubblica, con l’avanzo di bilancio, è già in grado di adempiere ai vincoli del fiscal compact. Non è in arrivo nessuna mega stangata. Il punto dolente, il punto da aggredire resta la crescita, qui dobbiamo intervenire”.

 

Confesercenti: “No al gioco delle tre carte, scegliere via virtuosa dei tagli di spesa e sprechi per il sostegno ai consumi ed il rilancio della crescita”

“Basta con il gioco delle tre carte: togliere da una parte per aumentare dall’altra, con effetti drammatici sulla ripresa dei consumi e del rilancio. “In questo quadro economico in cui le risorse sono scarse e diverse le priorità da affrontare – sottolinea Confesercenti – non ci stanchiamo di ricordare di scegliere la via virtuosa dei tagli di spesa e degli sprechi, per recuperare risorse da destinare alla riduzione del prelievo fiscale,  al sostegno della domanda interna e alla crescita”.

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