Fiesa – L’Antitrust accende i fari sulla GDO: l’evoluzione del settore ha visto rafforzarsi il potere delle catene. E’ cresciuto il ruolo delle centrali di acquisto con effetti non sempre benefici per i fornitori e per i consumatori

L’Autorità valuterà con attenzione i nuovi assetti di mercato, intervenendo anche con i nuovi strumenti previsti dalla normativa.

Con un Comunicato Stampa l’Autorità Garante della Concorrenza ha evidenziato le dinamiche di mercato nel settore della GDO emerse dall’indagine conoscitiva conclusa nelle scorse settimane.
Un aumento del potere di mercato della grande distribuzione organizzata nei rapporti commerciali con i fornitori, anche attraverso un rafforzamento del ruolo delle centrali di acquisto, i cui effetti si riverberano non solo sulle condizioni economiche nel mercato a monte dell’approvvigionamento ma anche in quello a valle delle vendite, con possibili ripercussioni a danno dei consumatori finali.
Dall’indagine si evince che il 90% del mercato è nelle mani di 18 operatori, ma le 7 centrali di acquisto, che aggregano 21 catene, controllano l’80% delle vendite della GDO, sollevando diversi profili di problemi concorrenziali.
“Si può ben dire – ha dichiarato il Presidente Fiesa Angelotti – che l’assetto raggiunto riduce i benefici della concorrenza a favore dei consumatori e contribuisce a delineare i contorni di nuovi oligopoli, a scapito del mercato, dei consumatori e degli stessi produttori che pure, con la loro miopia, hanno a lungo favorito le rendite di posizioni dei grandi gruppi, privilegiando i canali distributivi delle grandi piattaforme con politiche di prezzo sfavorevoli alle PMI della distribuzione. Il punto attuale di disequilibrio di sistema è il frutto della politica industriale perseguita in questi anni. Bene fa l’Antitrust ad indagare sui meccanismi perversi instaurati dalle grandi catene – ha commentato il Presidente Angelotti – ma l’industria faccia autocritica e rimoduli la sua politica di sbocco al mercato inaugurando una nuova stagione di contrattualità con le PMI.”

Leggi il Comunicato Stampa dell’Antitrust

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