Inflazione: Confesercenti, “Lontani dall’obiettivo del 2%, domanda interna ancora troppo debole”

L’analisi dell’Ufficio economico: “Si muovono solo le componenti volatili, senza crescita dei prezzi più difficile ridurre il rapporto debito/Pil”

Una mini crescita dell’inflazione, ancora troppo lontana dall’obiettivo del 2% acquisito dalla Bce come ‘valore soglia’ di politica monetaria. E che ci conferma, allo stesso tempo, una domanda interna ancora troppo debole.

Così l’Ufficio Economico Confesercenti commenta i dati Istat sull’inflazione di oggi.

Il dato di marzo indica una stabilità della dinamica dei prezzi, in crescita sull’anno dell’1%, la metà esatta dell’obiettivo prefissato. A pesare è la frenata dei consumi delle famiglie, iniziata nel 2018 e che prosegue anche in questo primo trimestre del 2019: non a caso negli ultimi mesi le oscillazioni verso l’alto o verso il basso dell’indice dell’inflazione sono spiegate, essenzialmente, solo dalle componenti volatili, tra cui fresco alimentare e beni energetici regolamentati e non.

L’inflazione di fondo, invece, rimane molto bassa, inchiodata intorno al mezzo punto percentuale. Una performance in linea con le stime al ribasso della nostra economia diffuse in questi giorni, che vedono una crescita del Pil, per l’anno in corso, intorno allo zero per cento o di poco superiore. Un problema anche per il bilancio: con una dinamica dei prezzi così bassa ed una crescita del prodotto interno lordo così stentata, sarà oltremodo difficile sperare di ridurre il rapporto debito/Pil se il denominatore è fermo anche in termini nominali ed il numeratore cresce a tassi vicini al 2%.

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