Intervento di Confesercenti area città di Modena e Fismo Provinciale su bulimia da centro commerciale

Salvatori: “La corsa all’insediamento delle GDO in città prosegue a velocità forsennata, difficile mantenere l’equilibrio della rete distributiva in città”

“Eravamo convinti – attacca Mauro Salvatori, presidente di Confesercenti Area Modena e vice presidente provinciale – che dopo la corsa all’ex Civ e Civ e l’ampliamento dei Portali la bulimia da centri commerciali fosse almeno in frenata. Invece, con grande rammarico costatiamo che prosegue a velocità forsennata. Decisamente incomprensibile per altro se l’ottica da cui si parte è quella di salvaguardare l’equilibrio della rete distributiva della città. Doppiamente incomprensibile poi se facciamo i conti con una situazione economica nazionale pre-recessiva che evidenzia come i consumi interni siano ancora letteralmente al palo. Come già sottolineato in passato rispetto agli insediamenti della GDO in città, gli unici interessi evidenti in queste operazioni sono quelli di natura finanziaria-immobiliare. Interessi legittimi ben inteso. Anche se ci chiediamo se sono gli unici che una amministrazione democratica deve tenere in conto.”

In scia con Salvatori anche Roberta Simoni, presidente provinciale FISMO-Confesercenti: “Sinceramente vorremmo delle delucidazioni, e dettagliate. Riguardo la necessità di nuovi megastore con migliaia di mq di superficie di vendita riservati ad abbigliamento e calzature. A fronte di un settore che continua a mostrare segni di sofferenza anche grave, nella dinamica delle vendite al dettaglio dovuti ad una pluralità di fattori tra cui in primis la frenata nella capacità di spesa degli italiani e dei modenesi, non si comprende come si continuino ad autorizzare nuove aperture di strutture di vendita di grandi dimensioni. Destinati a drenare consumi dai negozi localizzati in primo luogo nei centri cittadini. Come del resto non può essere l’unica risposta, la riconversione a superfici commerciali di capannoni che prima erano manifatturieri. Scelte, e lo sottolineiamo, che non sono protese al rilancio del settore, bensì al suo affossamento.”

“Il mancato confronto con le Associazioni imprenditoriali – chiosa Fulgenzio Brevini direttore provinciale politiche sindacali di Confesercenti Modena – su queste ultime aperture per valutare se non altro, le ricadute che potrebbero avere sul commercio al dettaglio di abbigliamento e calzature non solo in città, ma anche in provincia, denotano nei fatti, al di la ad esempio delle affermazioni del neo Segretario nazionale Pd Nicola Zingaretti (da noi molto apprezzate) una mancata svolta nel rapporto con la società. E quindi anche con i corpi intermedi di cui le associazioni di categoria sono una delle espressioni. Ci pare di assistere ad una continuità con metodi passati che hanno prodotto una frattura tra istituzioni e parti della società organizzata. E l’evidenza conferma l’assunto da noi evidenziato mesi fa di una nuova caratterizzazione della nostra città: quella della città del market oltre alla sua connotazione di città dei motori e del bel canto. Che dire dunque? In questo nuovo contesto in cui viene a trovarsi Modena sarebbe interessante che il prossimo anno, anche e soprattutto in veste turistica, si organizzasse oltre al Motor Valley fest anche un  Market Valley fest. Chissà che l’iniziativa non sia propedeutica ad un incremento dei consumi interni. Almeno in questo modo si offrirebbe una pur misera speranza ai nostri commercianti: quelli rimarranno.”

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