Istat, Confesercenti: “clima di fiducia ancora non include effetti seconda ondata e Dpcm”

Preoccupa peggioramento consumatori

Preoccupazione crescente tra imprese per sostegni, il 20% ancora non ha ricevuto quelli già stabiliti. Troppi comparti esclusi da Dl Ristori” 

E’ un clima di fiducia che, con tutta evidenza, non ha ancora assorbito i nuovi segnali negativi di risalita dell’indice di diffusione della pandemia e, di conseguenza, gli ultimi provvedimenti intrapresi dal Governo per contenerla: ancora una volta, andranno purtroppo a condizionare negativamente i comportamenti di spesa, penalizzando pesantemente in modo particolare solo alcuni settori.

E’ quanto sottolinea l’Ufficio Economico Confesercenti in merito ai dati diffusi oggi da Istat sulla fiducia di consumatori ed imprese ad ottobre.

Va sottolineato, infatti, che il questionario sul clima di fiducia è somministrato entro i primi 15 giorni del mese per i consumatori ed entro i primi 16/18 per le imprese. In entrambi i casi, dunque, le risposte non hanno potuto tener conto del peggioramento della situazione registrato ad ottobre e culminato con gli ultimi due recenti decreti entrati in vigore.

Per quanto riguarda i consumatori, che registrano, dopo la risalita di settembre, di nuovo un peggioramento di tutte le voci che compongono il clima di fiducia, il calo sarebbe stato senz’altro ben superiore al punto registrato come confermano vari sondaggi realizzati in questi ultimi giorni.

Per le imprese, invece, la situazione è più complessa ed è molto influenzata dalle aspettative che hanno anche una componente psicologica. In generale, si registra una crescita dell’indice medio che ha diverse sfaccettature: le imprese delle costruzioni registrano la variazione maggiore e sono le uniche a recuperare con i valori precedenti la pandemia: quando si realizzano provvedimenti incisivi anche le aspettative degli operatori possono volgere al positivo (con riferimento all’insieme dei forti incentivi alla ristrutturazione degli immobili ed al risparmio energetico).

Si registra anche una risalita degli indici del commercio al dettaglio, molto influenzati dalle attese sulle vendite future, visto che l’indicatore sulle vendite effettive è negativo sia per la grande che per la piccola distribuzione. Anche in questo caso è molto probabile che aver fornito le risposte prima del peggioramento della situazione sanitaria degli ultimi giorni del mese abbia giocato un forte ruolo. Infine, gli imprenditori del turismo, coerentemente con la fine della stagione estiva che aveva visto una ripresa della domanda interna, mostrano purtroppo un forte pessimismo.

E’ molto difficile stabilire in che misura eventi di questa portata, come la pandemia, possano impattare sulle aspettative future: certamente è apprezzabile la disponibilità mostrata dal Governo con i provvedimenti inseriti nel Dl Ristori a favore delle categorie maggiormente colpite dalle nuove misure, ma ribadiamo con fermezza la necessità di sostegni adeguati, certi e veloci per tutte le attività colpite, nessuna esclusa. Una preoccupazione fondata per le imprese: i sostegni a fondo perduto, stabiliti durante il lockdown, ancora non sono arrivati a tutti, circa il 20% delle attività che hanno fatto richiesta con esito favorevole sono ancora in attesa. E l’esclusione di molti importanti comparti dal decreto non mancherà di creare ulteriori difficoltà.

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