Istat: Confesercenti, famiglie ed imprese resilienti, ma ci sono più ombre che luci. Inflazione in corsa libera rende scenario incerto, proseguire con misure di sostegno per non frenare la crescita

prezzi

Le famiglie e le imprese italiane, in particolare quelle più piccole, hanno mostrato fino ad oggi grande capacità di resilienza – anche grazie gli interventi dei Governi a sostegno dei redditi e per contenere le tensioni sui prezzi – prima con la pandemia ed ora con le nuove incertezze dovute al contesto internazionale ed al riacutizzarsi della crisi sanitaria. Ma il quadro mostra più ombre che luci e lo scenario resta nel complesso fortemente incerto, con l’inflazione in corsa libera che erode il potere d’acquisto delle famiglie ed accresce le disuguaglianze.

Così Confesercenti, in una nota, commenta la presentazione del Rapporto Annuale 2022 dell’Istat alla Camera.

Accanto alla ripresa recente dell’occupazione, trainata dal lavoro dipendente a termine, l’Istat ricorda il crollo registrato nel 2020-21, soprattutto per la componente del lavoro indipendente. Tra i settori produttivi i servizi, ed in particolare il turismo, sono ancora ad un livello inferiore di attività rispetto al 2019. La variazione del Pil si è riportata ai livelli di fine 2019 ma subisce, purtroppo, i contraccolpi negativi sia della guerra in Ucraina che dell’impennata dei prezzi dei beni energetici, già iniziata con motivazioni specifiche prima del conflitto: l’inflazione si colloca ad un livello (oltre l’8%) che non si registrava da quarant’anni. Questo insieme di fattori ha acuito le disuguaglianze nel Paese, accresciute anche dalle migliaia di chiusure di imprese: con la crisi pandemica sono aumentati i disoccupati anche tra i lavoratori indipendenti che hanno perso per sempre l’attività.

Le azioni dei governi hanno, senz’altro, contribuito a ‘limitare i danni’ ma non ad escluderli completamente. Bisogna proseguire perciò, con coraggio e fermezza, da un lato con ulteriori provvedimenti di sostegno a favore di famiglie ed imprese, per irrobustire la domanda interna in questa nuova fase di emergenza, dall’altro a mettere in campo interventi strutturali volti a rafforzare il sistema imprenditoriale ed il tessuto sociale del Paese. Questa è l’unica strada da percorrere per non frenare la crescita ed affrontare, con determinazione, i rischi legati ad eventuali futuri scenari in peggioramento.

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