Istat: Confesercenti, turismo traina il recupero della fiducia, segnale positivo per la stagione estiva

Istat: Confesercenti, il turismo traina il recupero della fiducia, segnale positivo per la stagione estiva
In controtendenza il commercio tradizionale, -4,3 punti in un mese: “difficoltà endemiche per le attività di vicinato. Pesa rallentamento consumi famiglie, riforma fiscale liberi risorse”

Dopo tre mesi di calo, la fiducia delle imprese torna a crescere, trainata dal turismo, il cui indice aumenta di 18 punti in un solo mese: un segnale positivo per la stagione estiva in arrivo, che dovrebbe mettere a segno un incremento delle presenze anche quest’anno, soprattutto grazie ai turisti stranieri.

Così Confesercenti commenta i dati Istat sul clima di fiducia di imprese e consumatori a maggio.

In un quadro di miglioramento complessivo della fiducia, però, spicca il dato in controtendenza della distribuzione tradizionale: i negozi vedono peggiorare l’indice di 4,3 punti in un mese, confermando le difficoltà endemiche delle attività di vicinato.  Una sfiducia purtroppo corroborata dall’andamento del settore negli ultimi anni: tra il 2019 ed il 2024 sono sparite oltre 90mila imprese del commercio, un crollo determinato completamente dalla cessazione di imprese individuali (79mila in meno) e società di persone (oltre 20mila in meno) mentre quelle di capitale crescono. Una decisa accelerazione del processo di desertificazione urbana, che sta riducendo l’accesso ai servizi a milioni di italiani.

In questa fase, a pesare sulle attività di vicinato è la coda lunga del rallentamento dei consumi generato dall’ondata inflattiva degli anni passati, ma anche una ritrovata prudenza dei consumatori. Anche a maggio, infatti, l’indice delle famiglie risale in tutte le sue componenti ma, come abbiamo avuto più volte occasione di segnalare, le valutazioni sono ancora ondivaghe e non danno luogo ad una stabilizzazione di senso positivo. Inoltre, anche i miglioramenti sul versante del reddito disponibile non hanno ancora l’impatto che ci si aspetterebbe sulla spesa delle famiglie. In una fase di difficoltà del commercio internazionale e delle esportazioni, però, le prospettive di crescita dell’economia del paese sono proprio legate ai consumi interni e principalmente alla tenuta del turismo: l’auspicio è che si possa proseguire con determinazione sulla strada della riforma fiscale, liberando risorse per le famiglie.

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