Istat, nel primo trimestre il Pil torna negativo: -0,1%

Confesercenti: “puntare su imprese per evitare che alla crisi segua la stagnazione. Per la nostra economia sarebbe un rischio mortale”

 Di nuovo in rosso il Pil italiano: secondo le rilevazioni dell’Istat, dopo il piccolo segnale positivo dell’ultimo trimestre del 2013 (+0,1), i primi tre mesi del 2014 fanno tornare in territorio negativo il nostro prodotto interno lordo: il calo è dello 0,1% rispetto all’ultimo quarto dello scorso anno e dello 0,5% nei confronti del primo trimestre del 2013.

“Il calo congiunturale è la sintesi di un incremento del valore aggiunto nel settore dell’agricoltura, di un andamento negativo nell’industria e di una variazione nulla nel comparto dei servizi”, spiegano dall’Istituto di statistica.

Nell’intera Eurozona, la crescita economica è stata sotto le attese nel primo trimestre:

il Pil ha segnato un aumento dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti, secondo la stima preliminare diffusa da Eurostat, espansione pari alla metà circa di quanto atteso dagli analisti. Confrontando i dati dei Paesi europei, però, emerge che solo l’Italia, tra i grandi Paesi, ha mostrato un segno negativo; con lei ci sono Estonia (-1,2%), Olanda (-1,4%), Portogallo (-0,7%) e Finlandia (-0,4%).

“I dati diffusi oggi dall’Istat devono suonare la sveglia per tutti: Istituzioni e politica devono dare priorità vera ai temi economici perché la ripresa va costruita, non attesa. Si deve puntare con forza sulle imprese, che è l’unico modo per far tornare a crescere il Paese. A partire da un forte sostegno alla domanda interna che va rivitalizzata, in primo luogo riducendo in modo significativo e strutturale la pressione fiscale che grava su famiglie ed imprese, soprattutto a causa di un fisco locale che l’ha resa insopportabile. Servono interventi per accelerare i processi di semplificazione, abbattendo le barriere burocratiche che ostacolano l‘attività delle imprese. Non c’è tempo da perdere: Istituzioni e partiti non possono ignorare che una fase di stagnazione, dopo una crisi lunga e pesante come una guerra, può porre un ulteriore rischio mortale per la nostra economia e per le imprese che resistono”. Così Confesercenti commenta le stime preliminari sul Pil del primo trimestre 2014 diffuse oggi dall’Istituto nazionale di statistica. “Come imprese, abbiamo più volte sostenuto di non aver ancora intercettato l’attesa inversione di tendenza del ciclo economico. Solo una terapia d’urto può aiutarci ad agganciare la ripresa e a far tornare la fiducia. Abbiamo visto come funziona: negli altri paesi europei – Germania in testa – la ripresa è arrivata da tempo e si vede. Noi per ora siamo fermi, allo stesso posto che occupavamo prima della crisi”.

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