Istat: nuovo record di vecchiaia nel 2018, Italia prima in Ue

Nel 2018 prosegue anche la diminuzione della popolazione residente

Non si ferma la crescita degli indici di vecchiaia e di dipendenza che, al 1 gennaio 2018, raggiungono rispettivamente quota 168,9 (anziani ogni cento giovani) e 56,1 (persone in età non lavorativa ogni cento in età lavorativa).

Lo dice l’Istat nel rapporto “Noi Italia”. I valori più elevati dei due indici si registrano al Centro-nord. In ambito europeo, l’Italia si mantiene al primo posto nella graduatoria decrescente per l’indice di vecchiaia e tra i primi sei Paesi per l’indice di dipendenza.

Nel 2018, aggiunge l’Istat, prosegue la diminuzione della popolazione residente. Oltre un terzo dei residenti è concentrato in sole tre regioni: Lombardia, Lazio e Campania. Il Mezzogiorno si conferma l’area più  popolata del Paese, ma è anche quella che va perdendo più residenti.

A livello europeo l’Italia, con quasi il 12% degli oltre 512 milioni di abitanti dell’Unione europea, è il quarto paese per importanza demografica dopo Germania, Francia e Regno Unito (dati 2017). In base alle stime 2018, è sostanzialmente stabile la speranza di vita alla nascita per entrambi i generi: 80,8 anni per gli uomini e 85,2 per le donne. Si vive più  a lungo al Nord.

In ambito Ue l’Italia è al primo posto insieme a Svezia e Malta per i maschi e al quarto posto per le femmine dopo Spagna, Francia e Lussemburgo (dati 2016).

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