L’Assemblea elettiva Assofioristi affronta i problemi della categoria

Il neo eletto presidente Ferrante: “Necessario arrivare ad un riconoscimento giuridico della figura professionale”

Si è svolta l’assemblea elettiva Assofioristi con la partecipazione di numerosi delegati provenienti da tutta Italia. Alla riunione erano presenti il Presidente Assoterziario Nico Gronchi e il Coordinatore Nazionale Gaetano Pergamo.

Dopo una breve introduzione della Coordinatrice Nazionale Pina Parnofiello, che ha evidenziato come “il florovivaismo italiano, dopo un difficile periodo determinato dalla pandemia, sia riuscito a dimostrare di avere una grande capacità di ripresa, basti pensare che nel primo trimestre del 2021 ha registrato un aumento record del 33% delle esportazioni di piante e fiori”, il Presidente uscente, Mario Selicato ha ringraziato la Confesercenti nella persona del Segretario Generale Mauro Bussoni per l’aiuto ricevuto per la categoria, in tutti gli anni della sua Presidenza.

Selicato ha, inoltre, sostenuto come “grazie alla Confesercenti Nazionale si sia potuta costituire a Cesena la Scuola Nazionale Fioristi che ha rappresentato un importante punto di aggregazione formativa e sindacale”ed ha ricordato le numerose iniziative realizzate durante il suo mandato.

Nico Gronchi ha posto l’accento sull’importanza culturale della figura del fiorista e sul rilancio della Federazioni di categoria.

L’Assemblea ha eletto la nuova Presidenza ed il Presidente Nazionale Assofioristi Ignazio Ferrante, imprenditore di Palermo che ha sostenuto, nel suo intervento, di voler rilanciare il sindacato puntando su tre punti prioritari:

  1. creazione di un’altra scuola nazionale per fioristi, per avvicinare i giovani alla cultura del verde, prevedendo fin dalle scuole primarie l’educazione alla bellezza del verde ed al rispetto della natura. Nei Paesi anglosassoni ed in alcune regioni italiane si stanno educando i piccoli alla cultura del verde sotto forma di gioco, piantando per esempio nei giardini delle scuole piante e fiori con la collaborazione dei bambini. Risulta essenziale avvicinare ed insegnare fin dalla più tenera età i concetti fondamentali della natura e del suo rispetto, non solo per la conoscenza, ma per la qualità della vita;
  2. formazione permanente ed attivazione per il riconoscimento giuridico del fiorista. Assofioristi ha presentato in diversi convegni una proposta di legge per sensibilizzare le forze politiche ad intervenire su questo straordinario comparto economico che rappresenta una  significativa risorsa per il Paese. In Europa per poter espletare tale attività è necessario frequentare dei corsi professionali ad hoc, oppure essere in possesso di titoli di studio specifici. Il riconoscimento della figura professionale del fiorista rappresenterebbe, per la Confesercenti e per il sindacato, un importante punto di partenza che premierebbe una figura economica troppo spesso dimenticata o ritenuta marginale;
  3. abusivismo e green: gli operatori chiedono rispetto delle regole e lotta senza quartiere all’abusivismo, messo molte volte in atto da soggetti legati ad organizzazioni illegali. Occorre operare per una difesa del Made in Italy del fiore, vera risorsa per l’economia italiana: nel Lazio è presente la più grande produzione europea della lavanda ed in Puglia una straordinaria produzione di rose. E’ dunque indispensabile valorizzare le produzioni italiane che favorirebbero un mercato di qualità interno, creando fra produzione e distribuzione un rapporto di stretta ed efficace collaborazione, andando ad incidere anche sul prezzo finale del prodotto.

Al dibattito sono intervenuti quasi tutti gli operatori che hanno posto l’esigenza di coniugare la vendita fisica con quella virtuale, sottolineando anche la necessità di proteggere la categoria da abusivismo e vendite online di prodotti di piante e fiori, che sfuggono a qualsiasi regolamentazione.

Le conclusioni sono state tenute dal Coordinatore Nazionale Gaetano Pergamo che ha assicurato la massima vicinanza della Confederazione a tutte le iniziative e le problematiche della categoria, specialmente in un periodo così delicato dove i costi energetici e l’aumento delle tasse rappresentano una fonte di ulteriore preoccupazione per i fioristi.

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