Lavoro, Rete Imprese:“Servizi inefficienti. Il Jobs Act sia occasione per rilanciarli”

Bussoni in audizione alla Camera: “formazione continua per tutelare l’autoimprenditorialità, caratterizza nostro Paese”

             

 

“Nell’attuale situazione di crisi dell’occupazione, soprattutto giovanile, i servizi per il mercato del lavoro, oggetto della presente indagine conoscitiva, rappresentano un tema centrale in quanto strumento fondamentale per le politiche attive del lavoro. La capacità di erogare misure di politica attiva per il tramite di efficaci servizi per il lavoro costituisce il metodo che negli altri Paesi Europei, in questi anni, ha garantito i migliori risultati. L’Italia è tra i grandi Paesi europei, quello che investe meno”.

Così il Segretario Generale Confesercenti Mauro Bussoni in audizione presso la Commissione lavoro della Camera.

“Voglio richiamare – ha continuato il Segretario – sempre in tema di occupazione e di lavoro, la presenza nel nostro paese di milioni di micro imprese a gestione famigliare. Negli ultimi anni l’esistenza in vita delle imprese si è fortemente ridotta. Investimenti bruciati e tantissimi posti di lavoro di perduti. Senza un efficace piano di tutoraggio allo start up e formazione continua  per le imprese – ha ricordato il Segretario – perderemo quella propensione all’autoimprenditorialità che ha storicamente caratterizzato l’economia del paese”.

 Soltanto il 2,2% delle imprese italiane assume personale selezionato dai Centri per l’Impiego. Gli imprenditori preferiscono cercare i loro collaboratori tramite le segnalazioni di conoscenti e fornitori (nel 63,9% dei casi) e attraverso le banche dati aziendali (24,4% dei casi). Ma anche chi cerca lavoro utilizza molto poco gli strumenti di collocamento. Infatti, appena il 5% degli occupati italiani si è rivolto a agenzie private autorizzate per trovare occupazione. Complessivamente i lavoratori intermediati dai servizi per il lavoro, sia pubblici che privati, rappresentano una quota inferiore al 5%, a fronte di una media europea del 9,4%.

La scarsa efficienza dei servizi per il lavoro è stata denunciata da Rete Imprese Italia nel corso di un’audizione svoltasi oggi presso la Commissione Lavoro della Camera con oggetto un’indagine conoscitiva sulla gestione dei servizi per il mercato del lavoro e sul ruolo degli operatori pubblici e privati.

Rete Imprese Italia sottolinea la necessità di utilizzare la delega contenuta nel Jobs Act per riorganizzare e potenziare il sistema dei servizi per il mercato del lavoro e renderli strumenti efficaci di politiche attive del lavoro, realmente utili alle imprese e ai lavoratori.

A questo proposito, sollecita coordinamento e uniformità delle norme in tutte le Regioni e un miglioramento generalizzato della qualità delle prestazioni. Un obiettivo che si può raggiungere creando un’Agenzia nazionale per l’occupazione, partecipata da Stato, Regioni e Province Autonome, alla quale attribuire competenze in materia di servizi per il lavoro per riuscire finalmente a coordinare questo tipo di servizi, pubblici e privati, realizzando così l’integrazione tra politiche attive e passive.

Inoltre, Rete Imprese Italia ritiene necessario cogliere l’occasione del Jobs Act per innovare le modalità con le quali vengono gestiti i servizi di collocamento e reimpiego, collegando strettamente gli interventi di sostegno al reddito con le misure di reinserimento nel mercato del lavoro. In particolare, secondo Rete Imprese Italia, è necessario introdurre il principio di condizionalità in base al quale il diritto a percepire trattamenti di sostegno al reddito è condizionato, appunto, all’obbligo di partecipare a iniziative di reimpiego. E i servizi per il lavoro, pubblici e privati, devono rappresentare lo snodo fondamentale con cui concordare e attivare questo nuovo percorso di politiche attive per l’occupazione.

I servizi per il lavoro rappresentano un tassello sicuramente importante di un ingranaggio molto più complesso che per funzionare compiutamente ha necessità di una serie di condizioni sia di tipo economico che di contesto di riferimento.

In tal senso persiste la necessità di operare una riduzione radicale del costo del lavoro accompagnata dalla semplificazione delle norme in materia di lavoro e di adempimenti burocratici, mediante misure formulate in base a criteri che ne garantiscano l’efficacia concreta.

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