Legge annuale PMI: Confesercenti, “Mancano misure strutturali per le microimprese, non è la legge che auspicavamo”

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“Mancano ancora misure strutturali per le microimprese, che restano di fatto fuori dal perimetro di intervento: così la legge annuale per le Pmi non è quella che avevamo auspicato”. Così il Segretario Generale di Confesercenti, Mauro Bussoni, in audizione oggi alla X Commissione Attività produttive della Camera sul disegno di legge annuale per le piccole e medie imprese.

Bussoni ha ricordato che la legge 180/2011, lo “Statuto delle imprese”, prevede all’articolo 18 che ogni anno il Governo presenti alle Camere un ddl di legge annuale per le micro, piccole e medie imprese, in attuazione della comunicazione della Commissione europea “Una corsia preferenziale per la piccola impresa” e dello Small Business Act, nato per valorizzare il potenziale di crescita e innovazione delle Pmi. “Per la prima volta dopo 14 anni il Governo esercita questa facoltà – ha osservato – ma il testo, già nel titolo, si concentra solo su piccole e medie imprese, mentre il nostro tessuto produttivo è fatto soprattutto di microimprese e di imprese familiari, una specie in via di estinzione. Fare impresa è sempre più difficile e negli ultimi anni il saldo tra aperture e chiusure registra un arretramento di oltre 22mila unità. Nel 2014, nel commercio, aprivano oltre 43mila imprese. Nel 2024 hanno iniziato l’attività poco più di 20mila”.

Un capitolo specifico riguarda i Confidi. “L’attuale formulazione dell’articolo 7 – ha spiegato Bussoni – presenta ancora elementi di disparità fra Confidi vigilati ex art. 106 TUB e Confidi non vigilati, ampliando le attività esercitabili solo per i primi. Occorre invece una disciplina più equilibrata, che valorizzi il ruolo di tutti i Confidi nel sostegno al credito delle Pmi”. Confesercenti chiede inoltre che ai Confidi sia consentito di svolgere attività di consulenza non solo verso le imprese associate ma anche nei confronti dei non soci, in coerenza con quanto previsto per gli altri intermediari vigilati, e che la revoca dell’iscrizione all’albo ex art. 106 intervenga solo in presenza di una diminuzione rilevante e prolungata del volume di attività finanziaria.

Osservazioni sono state formulate anche sulla definizione di “operatore economico della distribuzione nel settore Hotellerie-Restaurant-Catering” contenuta all’articolo 13, che, secondo Confesercenti, “non comporta un’utilità giuridicamente ed economicamente apprezzabile, né appare funzionale agli obiettivi del disegno di legge”.

Giudizio positivo, invece, sulle norme in materia di recensioni online. “Le recensioni sono diventate uno strumento fondamentale per i consumatori e per le imprese del turismo e dell’Horeca – ha evidenziato Bussoni –. È importante garantire trasparenza, tutelare le valutazioni autentiche e contrastare i contenuti ingannevoli che possono indurre in errore i clienti e danneggiare ristoratori e albergatori. In questo senso consideriamo apprezzabili i riferimenti in legge ai requisiti di liceità delle recensioni e ai divieti di acquisto e cessione, a qualsiasi titolo, di giudizi falsi online”.

“La legge annuale per le Pmi è uno strumento potenzialmente decisivo – ha concluso Bussoni –. Perché possa diventarlo davvero, occorre però che il Parlamento rafforzi il testo, riportando al centro le microimprese e il sistema dei Confidi, cardini della struttura produttiva italiana”.

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