Coronavirus: chiusa area Schengen

L’Unione chiude le frontiere esterne, 7.000 morti nel mondo

La pandemia ha raggiunto un altro, allarmante traguardo: per la prima volta i contagi e i morti nel mondo hanno superato quelli in Cina. In questo scenario l’Europa, che è il nuovo epicentro, chiude le frontiere esterne dell’Unione.

“Questa è una crisi sanitaria che segna la nostra epoca”, ha sottolineato l’Oms. Salgono a 87.000 i contagi registrati nel mondo, che hanno superato gli 80.000 della Cina, e lo stesso vale per il numero dei morti, ben oltre i 3.200 degli oltre 7.000 complessivi. La crescita più robusta è in Europa, dove in diversi Paesi si assiste all’escalation iniziata in Italia.

La situazione nel Vecchio Continente è stata tra i temi al centro della videoconferenza dei leader del G7 in cui è stato concordato di fare tutto il possibile per garantire la crescita. Ai suoi partner, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha anticipato di aver proposto “una restrizione temporanea per tutti i viaggi non essenziali verso l’Ue, per trenta giorni, ma da prolungare se necessario”.

Tale blocco, soggetto ad esenzioni per cittadini europei che tornano a casa, ma anche per personale sanitario e ricercatori, ha come obiettivo quello di “non appesantire ulteriormente i sistemi sanitari”, ha spiegato von der Leyen.

Sempre più Stati membri però hanno già rinunciato alla libera circolazione interna sancita da Schengen. Così dopo Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Danimarca, Polonia, Lituania e Germania, anche la Spagna ha sigillato i suoi confini: è il secondo Paese più colpito in Europa, con oltre 9.000 contagi e 300 morti.

Non va meglio in Germania, dove gli esperti sanitari hanno confermato che i casi “crescono piuttosto velocemente”. Allarme anche in Gran Bretagna: il brusco aumento delle infezioni da Covid-19 ha convinto Boris Johnson ad abbandonare la linea dell’attendismo.

Misure draconiane sulla falsariga italiana sono state adottate in Svizzera e uno scenario simile è stato imposto in Francia: spostamenti drasticamente ridotti per 15 giorni e sanzioni per chi non rispetta le regole.

La stretta anti-pandemia non riguarda solo l’Europa. Negli Stati Uniti le due città simbolo, New York e Los Angeles, di fatto si fermeranno, con lo stop a scuole, bar, ristoranti, cinema e all’iconica Statua della Libertà. Anche a Washington si resterà a casa e Las Vegas ha chiuso i casinò, mentre in New Jersey è scattato il coprifuoco.

In Africa infine si registrano solo un centinaio di contagi complessivi in 27 Paesi. L’Oms ha messo in guardia i paesi a basso reddito perché l’infezione avrebbe un impatto devastante sulle fasce più deboli. Per questo l’imperativo è sempre lo stesso: “Test  su ogni caso sospetto”.

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