In questo modo rischiamo una manovra priva della spinta necessaria. Correggere misura su detassazione aumenti salariali, 3,5 milioni di lavoratori del terziario e del turismo hanno rinnovato nel 2024
“È una legge di Bilancio che dà risposte importanti, ma che parte con risorse troppo limitate. In una fase di consumi in frenata e lavoro impoverito, serviva un intervento fiscale più deciso”, dichiara Nico Gronchi, Presidente di Confesercenti.
“Positiva la detassazione dei rinnovi contrattuali, ma con due criticità. I circa 3,5 milioni di lavoratori del terziario e del turismo che hanno rinnovato nel 2024 devono essere totalmente inclusi nel beneficio. Inoltre, la misura non distingue tra contratti firmati da soggetti realmente rappresentativi e quelli in dumping”.
“La pressione fiscale resta nel 2026 vicina al 43% e il rapporto tra imposte dirette e PIL supera il 15%, sui massimi storici: un livello che continua a comprimere consumi e potere d’acquisto. Con questa impostazione l’effetto sulla crescita sarà minimo: nullo nel 2026, +0,1% nel 2027 e di nuovo nullo nel 2028 secondo le nostre stime”.
“Così rischiamo una manovra corretta nell’impianto ma priva della spinta necessaria. Con consumi deboli e prelievo ancora alto la crescita non può ripartire: servono misure fiscali più incisive e un riconoscimento pieno della contrattazione di qualità, a tutela del lavoro e della domanda interna”.