Modena e territorio: indagine Assomacellai Confesercenti su vendita e consumo di carni equine

Una ventina le macellerie ‘che resistono’ sul territorio, ma settore in calo

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Modena e territorio: indagine Assomacellai Confesercenti su vendita e consumo di carni equineCarne equina: a quanto ammonta il consumo in città e sul territorio modenese? E quante sono le macellerie specializzate? Ha provato Assomacellai-Fiesa Confesercenti Modena unitamente al Gruppo Italiano Carni Equine a dare una risposta, focalizzando  l’attenzione su di un settore decisamente di nicchia per la provincia, ma che nonostante tutto resiste.

Situazione. L’andamento che sta interessando l’intero settore della vendita delle carni al dettaglio da qualche anno segna una lieve flessione: gli esercizi al 31/12/2016 in ambito nazionale sono risultati 29.125, in calo rispetto al 2015 dell’1,3%. Situazione a cui non sfugge la provincia di Modena in cui ad oggi il totale 210. Restringendo l’obiettivo al solo ambito equino il numero di macellerie specializzate in questo settore ammonta ad una ventina (18 per la precisione).

Discorso analogo può essere fatto per i consumi: a livello nazionale su 98 euro mensili di spesa complessiva per la carne, la somma destinata a quella specificatamente equina è di 3 al mese a famiglia, l’1,5% del totale. Cifra media in cui rientra anche la realtà modenese, ben distante però da regioni come Puglia, Lombardia e Veneto in cui il consumo, per tradizione è molto elevato.

Per restare in ambito di spesa complessiva sono circa 500 i milioni di euro spesi annualmente a livello nazionale per la carne equina, mentre per Modena e provincia ammontano a poco più di 150mila euro: quanto al consumo siamo intorno ad un kg di carne consumata in un anno.

Problemi del settore. Assomacellai-FIESA-Confesercenti Modena, insieme a Gruppo italiano carni equine non manca di indicare come il settore sia in difficoltà. In primo luogo, per la mancanza di regole: essenziali per la distribuzione e il consumo delle carni equine. “Di fronte alle ristrettezze economiche e alle debolezze del quadro normativo di riferimento – Fanno sapere le Associazioni – c’è pertanto la forte necessità di: un’anagrafe unica degli equidi come per quella dei bovini, ai fini della tracciabilità delle carni, e di sistemi di identificazione elettronici per gli animali, per una maggiore chiarezza relativa ai dati di provenienza, allevamento, alimentazione, cure e abbattimento del capo. Un tipo di vantaggio nella tracciabilità finale delle carni nell’interesse generale dei consumatori finali”.

A Modena, in fiera. Un focus sulle carni equine, il loro commercio, l’andamento del settore, anche a Modena e provincia e il rilancio del settore, verrà effettuato in occasione della manifestazione ‘iMEAT’: la fiera dedicata esclusivamente al negozio di macelleria e gastronomia, in programma a Modenafiere il 26 e 27 marzo prossimi.

E si terrà nello spazio del Gruppo Italiano Carni Equine di Assomacellai-FIESA-Confesercenti – Padiglione C stand 23 – domenica 26 marzo insieme a:  Mario Rossoni (presidente  Gruppo Italiano Carni Equine) Gianpaolo Angeletti (Presidente nazionale FIESA) e Daniele Mariani (Presidente FIESA Modena).

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