Modena, vendite di fine stagione con Okay il saldo è giusto: un decalogo a tutela di consumatore ed esercente

Ulteriore valore aggiunto per il cliente in termini di servizio che solo il negozio di prossimità riesce a garantire

Un decalogo, che si presenta come il giusto punto di incontro tra il negoziante ed il cliente per la tutela di entrambi. Questo è “Okay il saldo è giusto”, l’iniziativa messa a punto da FISMO-Confesercenti Modena e Federconsumatori che prenderà il via in occasione dei prossimi saldi estivi in partenza sabato 7 luglio 2018. Dall’assistenza al cliente, alla garanzia dello sconto reale partendo dal prezzo originario debitamente riportato sul cartellino, fino alla possibilità di poter saldare con carte di credito o bancomat. Un’insieme di regole, note forse, ma utili in quanto valore aggiunto del punto vendita e volte a facilitare l’acquisto di un capo di abbigliamento, oltre che in questo modo fidelizzare il cliente.

I saldi resistono

Nonostante il calo di appeal dovuto a crisi economica, calo dei consumi, avvento degli acquisti online, le vendite di fine stagione, almeno per Modena e il suo territorio, resistono, sostenute – nessun ottimismo, ma realismo – anche da un pizzico di fiducia. Lo scorso anno la spesa media delle famiglie modenesi in occasione dei saldi estivi si è aggirata intorno ai 150 euro, con un incremento di oltre il 6% rispetto al 2016 (anno in cui si era rivisto seppur flebile un incremento). I capi preferiti sono stati quelli tradizionali di stagione – abiti e calzature leggere, polo, magliette, pantaloni corti, indumenti di lino… – ma con un genere di acquisto mirato e sempre nell’ottica di poter riutilizzare l’abbigliamento scelto anche negli anni seguenti. Logica per altro, molto seguita in particolare da chi ha figli piccoli – l’abbigliamento per bambini in saldo solitamente mette il segno più – che tende orientarsi verso indumenti di una o due taglie superiori da far indossare ai figli l’anno successivo. Si ragiona insomma, accantonando acquisti di tipo impulsivo.

L’iniziativa FISMO-Federconsumantori

Attualmente gli italiani, per l’abbigliamento spendono più del 6% del loro reddito. Dato, che lascia intravedere come la cultura dell’abito come investimento, è ben lungi dall’essere morta, e che per questa ragione si tende a destreggiarsi tra il tradizionale gusto per il bello ed il nuovo paradigma dell’elegante, ma economico (cheap-chic). “Ciascuno è libero nelle proprie scelte – spiega Roberta Simoni Presidente di FISMO-Confesercenti Modenama privilegiare determinate tipologie di acquisto nella convinzione di risparmiare, potrebbe significare rinunciare a quello che è il valore aggiunto offerto al cliente in termini di servizio da parte di un operatore professionale. Con questa iniziativa realizzata anche all’apporto fondamentale di Federconsumatori e che impegna il commerciante in prima persona puntiamo a valorizzare la competenza del commerciante medesimo che offre una consulenza personalizzata o quasi al cliente, accompagnandolo nelle scelta del prodotto attraverso consigli disinteressati, ed un tipo di servizio che prosegue, in caso di necessità, anche nel post vendita. Un genere di consulenza che nella tutela del consumatore riesce ad offrire solamente il negozio di prossimità, trasformando l’acquisto in un’esperienza innovativa che potremmo definire slow fashion”. Parole a cui fa eco anche il presidente di Federconsumatori Modena Maurizio Guidotto: “Questo codice di comportamento, pur ribadendo cose che dovrebbero essere ovvie e/o previste da normative, vuole impegnare il negoziante, durante la stagione dei saldi, ad avere un comportamento corretto e continuare a fornire assistenza nei confronti della propria clientela. Inoltre, questa campagna dovrebbe sensibilizzare tutti gli esercenti affinché la stagione dei saldi debba essere un’opportunità per il negoziante per integrare il proprio giro d’affari della stagione, ma anche una vera occasione per il consumatore per acquistare un prodotto in saldo con uno sconto reale ed acquistare un prodotto della stagione in corso e non merce rimasta da stagioni precedenti”.

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