Ocse: fiammata dell’inflazione in Italia, +11,8% a ottobre

Pil eurozona: Ocse, crescerà all'1% in 2025, 1,2% in 2026. Nel 2024 crescita allo 0,8%. All'Europa serve spazio per nuove esigenze di spesa

E’ il più forte aumento dell’area su spinta prezzi energia

Fiammata dell’inflazione in Italia. Secondo i dati diffusi oggi dall’OCSE, il nostro Paese registra “il più forte aumento” dell’indice dei prezzi al consumo, passando da 8,9% di settembre 2022 a 11,8% di ottobre 2022. Una impennata di tre punti percentuali, prosegue l’organismo internazionale con sede a Parigi, dovuta, in particolare, all’aumento dei prezzi dell’energia

L’inflazione nell’OCSE è salita al 10,7% annuo a ottobre, dal 10,5% di settembre. Come nel mese precedente un’inflazione a due cifre è stata registrata in 18 paesi OCSE su 38, con i tassi più elevati osservati in Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania e Turchia (tutti sopra il 20%).

L’inflazione alimentare ha continuato a salire nell’OCSE in ottobre (al 16,1%, dal 15,3% di settembre), raggiungendo il tasso più alto dal maggio 1974, con aumenti in 33 dei 38 paesi OCSE.

L’inflazione dell’energia ha continuato a diminuire nell’area OCSE nel suo complesso (al 28,1%, dal 28,8%). Tuttavia, è rimasta al di sopra del 10% in 35 paesi OCSE e al di sopra del 30% in 13 di essi. Escludendo alimentari ed energia, l’inflazione su base annua nell’OCSE è rimasta stabile, al 7,6% in ottobre.

L’inflazione annua nel G7 è salita al 7,8% in ottobre, dal 7,7% di settembre. Tra le economie del G7, l’inflazione ha continuato a diminuire negli Stati Uniti, mentre è rimasta stabile in Canada ed è aumentata negli altri paesi. L’incremento maggiore (di 3,0 punti percentuali) è stato registrato in Italia, riflettendo un aumento molto forte dei prezzi energetici.

L’inflazione dei prodotti alimentari ed energetici ha continuato a essere il principale fattore in Francia, Germania, Italia e Giappone, mentre l’inflazione al netto di prodotti alimentari ed energetici è stata la principale determinante dell’inflazione in Canada, Regno Unito e Stati Uniti.

Nell’area dell’euro, l’inflazione annua misurata dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo è salita al 10,6% in ottobre, dal 9,9% di settembre, con l’inflazione dei prezzi degli alimentari, dell’energia e l’inflazione al netto di alimentari ed energia tutti in aumento in ottobre.

La stima flash di Eurostat per l’area dell’euro nel novembre 2022 indica una diminuzione dell’inflazione su base annua al 10,0%, con l’inflazione dei prezzi dell’energia stimata in calo al 34,9% dal 41,5% di ottobre, mentre l’inflazione al netto di alimentari ed energia è stimata stabile al 5,0%.

Nel G20, l’inflazione su base annua è rimasta stabile al 9,5% a ottobre.

Al di fuori dell’OCSE, l’inflazione su base annua è aumentata in Argentina, ma è diminuita in Cina, Brasile, India e Indonesia, mentre è rimasta sostanzialmente stabile in Arabia Saudita e Sudafrica.

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