Ocse: superindice, prosegue calo a ottobre -0,17%. In Italia -0,33%

Occupazione mai così alta nei Paesi Ocse, record anche in Italia

Sull’area euro il superindice ha segnato un meno 0,24%, sulla Germania -0,39%, sulla Francia -0,09%

Con un nuovo calo mensile dello 0,17% a ottobre, il superindice dell’Ocse continua a segnalare “perdita di slancio della crescita economica”.

Lo riporta l’Organizzazione per la cooperazione lo sviluppo economico, secondo cui sull’Italia il Composite Leading Indicators ha segnato un calo dello 0,33% rispetto al mese precedente e, anche in questo caso, segnala “perdita di slancio”.

Sull’area euro il superindice ha segnato un meno 0,24%, sulla Germania -0,39%, sulla Francia -0,09%.

Per la Gran Bretagna il calo è stato dello 0,15%, per gli Usa dello 0,11% e per il Giappone la flessione è stata contenuta allo 0,05%.

Cali più contenuti vengono segnalati per le maggiori economie emergenti: -0,01% mensile ottobre sulla Cina, su cui l’Ocse parla di “tentativi di stabilizzazione”, meno 0,10% sul Brasile e meno 0,12% sull’India.

Secondo l’Ocse a zavorrare l’indicatore sono l’alta inflazione, gli aumenti dei tassi di interesse e i cali dei corsi azionari.

I Composite Leading Indicators (Cli)

I Composite Leading Indicators dell’Ocse, progettati per anticipare i punti di svolta e le fluttuazioni economiche rispetto alla tendenza con informazioni fino a ottobre 2022, continuano a indicare un rallentamento della crescita nell’area Ocse e nella maggior parte delle principali economie.

Tra le principali economie dell’Ocse, i Cli, trascinati verso il basso dall’elevata inflazione, dall’aumento dei tassi di interesse e dal calo dei corsi azionari, rimangono al di sotto del trend e continuano ad anticipare una perdita di slancio della crescita negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada, nonché nell’area dell’euro nel suo complesso, compresi Germania, Francia e Italia.

Al contrario, in Giappone, il Cli continua a indicare una crescita stabile. I segnali sono contrastanti tra le principali economie emergenti.

Trainato dalla produzione di veicoli a motore e acciaio grezzo, il Cli per la Cina (settore industriale) mostra questo mese timidi segnali di stabilizzazione, pur rimanendo al di sotto della tendenza. Segnali simili stanno emergendo anche in Brasile, dove il Cli è trainato dai prezzi delle azioni. D’altra parte, il Cli per l’India indica ora una crescita che sta perdendo slancio, influenzata negativamente dalle contrazioni degli indicatori monetari.

Che tipo di indicatori sono

I Cli dell’Ocse sono indicatori ciclici basati su una serie di indicatori prospettici quali il portafoglio ordini, le licenze  edilizie, gli indicatori di fiducia, i tassi di interesse a lungo termine, le immatricolazioni di nuove automobili e molti altri. Date le persistenti incertezze legate all’impatto della guerra in Ucraina,  in particolare nei mercati energetici, le componenti Cli potrebbero
essere soggette a fluttuazioni più ampie del solito.

Di conseguenza, gli indicatori dovrebbero essere interpretati con cautela e la loro entità dovrebbe essere considerata come un’indicazione della forza del segnale piuttosto che come una misura della crescita dell’attività economica.

Condividi