Padova, chiusure domenicali dei negozi: è la volta buona

Rossi: “Se andrà in porto sarà un grande risultato della nostra iniziativa, praticamente analoga, che nel 2013 ha raccolto 300 mila firme “

Entro il 31 gennaio sarà depositata in Commissione attività produttive della Camera la proposta di modifica del DL monti che deregolamentava le aperture dei negozi.

Il concetto di fondo sarà quello fortemente sostento dalla Confesercenti e cioè un numero massimo di aperture festive (una al mese  quindi 12 all’anno con l’aggiunta di alcune altre festività a dicembre e per i saldi) con trasferimento delle competenze alle Regioni che in accordo con i Comuni e le Associazioni di categoria stileranno il calendario effettivo delle aperture.

Saranno ovviamente salvaguardate le peculiarità delle aree ad interesse turistico e comunque in base alle esigenze specifiche del territorio.

“Se il provvedimento andrà in porto, come oramai sembra certo” – è il commento di Nicola Rossi -“si tratterà di un grande risultato dell’iniziativa portata avanti dalla Confesercenti che nel 2013 ha raccolto oltre 300 mila firme a sostegno di un disegno di legge praticamente analogo”.

“E’ urgente” – continua il Presidente Rossi – “che si intervenga con questo provvedimento per ridare anche nella nostra provincia competitività agli esercizi di vicinato, ai centri storici, alle aree urbane ed alle aree turistiche nonché a quei territori dove da sempre le aperture festive fanno parte della cultura locale”.

Ora la grande distribuzione parla di migliaia di posti di lavoro che si perderanno per le chiusure domenicali nella grande distribuzione. Purtroppo nella piccola distribuzione sono già stati persi più di cento mila posti di lavoro di occupati dal 2012 (anno di introduzione del decreto Monti). Quasi 70mila esercizi commerciali hanno chiuso i battenti e nella nostra provincia, oltre il 10% degli esercizi ha chiuso (circa mille).

In questi anni una quota pari ad oltre il 6% di vendite al dettaglio si è trasferita dai negozi di vicinato alla grande distribuzione, grazie alle aperture domenicali e festive.

E’ stata una mazzata che nella provincia vale oltre 300milioni di euro (trasferiti dalla piccola alla grande distribuzione con un regalo legislativo) e che sta desertificando molti dei nostri centri storici e delle nostre piazze.

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