Patrizia Sbardolini: “Le imprenditrici devono essere forti e determinate ad affrontare un mercato che non lascia facilmente spazi”

sbardolini_patriziaPatrizia Sbardolini, 48 anni, imprenditrice di Lovere (Bergamo), titolare di un impianto di distribuzione carburanti.
Sbardolini nell’ambito della rappresentanza è Presidente Faib Confesercenti Lombardia Orientale e membro di Giunta e Presidenza Nazionale Faib, inoltre è Consigliere della Camera di Commercio di Brescia.

Donna e imprenditrice di successo. Com’è iniziata la sua attività di imprenditrice?
La mia attività è iniziata a seguito della scomparsa di mio padre che si occupava della stessa azienda gestita in famiglia con mia madre, che io ho voluto proseguire come progetto.

Sempre più spesso si parla d’imprenditoria femminile. Quali consigli darebbe alle donne che vorrebbero intraprendere questa esperienza?
Ritengo ora più del passato il ruolo della donna sia cambiato e sia necessariamente più elastico di quello maschile, dove la donna diventa multitasking per necessità e per virtù. Credo che le donne che si sentono di poter intraprendere questo percorso da imprenditrici debbano essere forti e determinate ad affrontare un mercato che non lascia facilmente spazi, ma che proprio la donna spesso sa cogliere e con grande motivazione riesce a cavalcare. Il consiglio che mi sento di dare è scegliere certamente di fare impresa nel settore in cui ci si ritrova di più e in cui si ha una visione, formarsi spesso, non arrendersi mai, trovare motivazioni continue e fare rete, con la concezione che la rete che funziona è una risorsa per tutti.

Come riesce a conciliare vita privata e vita lavorativa?
Working in progress. Non nascondo che su questa dinamica sto ancora lavorando e mi sento migliorabile, faccio il possibile per cogestire entrambe le cose ben sapendo che posso fare di meglio.

Quali pensa siano i principali ostacoli per la crescita dell’imprenditoria femminile?
Il primo ostacolo credo siano gli uomini che si ostinano a non vedere la necessità di coalizzarsi con noi… retaggi culturali, chiusure lobbistiche gratuite, timore di vedere una donna nella posizione di leadership che possa dare ordini e direttive a uomini…. Cecità di fronte alle tante potenzialità che potrebbero diventare un valore aggiunto importante dentro e fuori le aziende. Certamente non è sempre così ma purtroppo la maggior parte dei numeri che si rilevano nei posti al vertice di aziende terminano per “O” e non per “A”.
In questo periodo storico ci sono ostacoli per tutti, forse le imprese femminili lo soffrono meno ma certamente credo che l’accesso al credito che consente investimenti, sostenibilità e dinamismo sia il principale. A seguire una tassazione eccessiva ed un costo del lavoro ancora molto lontano dall’impresa e dalla sua necessaria flessibilità, dove la normativa verso la riscossione dei crediti è per le imprese ancora carente e poco tutelante il creditore.

A vent’anni della Dichiarazione di Pechino (1995) ancora oggi uno degli argomenti più discussi è quello del cosiddetto gender gap, cosa bisognerebbe fare per raggiungere la parità di genere?
Parità di genere significa molto quando manca, basterebbe ricordare al mondo che la convivenza migliore vi è a parità di opportunità e di doveri, dove il genere non dovrebbe che esistere solo nel privato, per l’aspetto lavorativo io credo serva tempo, delle madri innanzitutto che crescano figli maschi e femmine nello stesso modo e con le stesse regole, una cultura più attiva nel rispetto del genere, una grande possibilità soprattutto di poter interagire a livello professionale in base alle potenzialità e sono molte che il nostro genere sa offrire, a parità di regole e di risultati, quindi approfondire il merito è diventato ormai doveroso per le aziende in cui la donna è ancora discriminata, e permettere di fare impresa con l’ausilio di correttori che sostengano con maggior determinazione e con azioni concrete le imprese femminili sino al raggiungimento di un equilibrio di mercato…. esperienze meritevoli in tal senso le possiamo prendere anche dal mercato del nord dell’Europa ove alcuni esempi sono certamente ritrovabili.

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