Pensioni sempre più impoverite. Il grido d’allarme del CUPLA

Si è svolto martedì 31 maggio a Roma, presso la Sala Germozzi di Confartigianato il convegno “Difesa del potere di acquisto degli anziani”, organizzato da CUPLA – Coordinamento Unitario Pensionati Lavoro Autonomo.

Dopo i saluti di Fabio Menicacci, Segretario Nazionale di ANAP-Confartigianato, che ha letto il testo inviato dal Ministro Orlando, il Coordinatore Nazionale CUPLA Gian Lauro Rossi, ha introdotto i lavori.

Presenti inoltre i relatori Sergio Ginebri, professore dell’Università degli Studi Roma Tre e Cer – Centro Europeo Ricerche; Luca Vecchi, Responsabile Nazionale ANCI Welfare; Tilde Minasi, Coordinatore Nazionale Commissione Politiche Sociali; Emilio Didonè, Segretario FNP CISL/OO-SS pensionati; Tiziana Nisini, Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Mons. Vincenzo Paglia, Coordinatore della Commissione Interministeriale alla Presidenza del Consiglio sulle Politiche Attive Anziani.

La Fipac ha partecipato attivamente ed è stata guidata dal Coordinatore Fernando Trotta e dal vicepresidente vicario Alberto Pecchi.

Dai risultati del Rapporto CER_CUPLA 2022 Pensioni, inflazione e fisco, si evince che tra il 2009 e il 2021 il potere di acquisto delle pensioni si è ridotto considerevolmente. Per le pensioni fino a 1.500 euro lorde il mese la perdita è stata tra il 3,5 e il 4,0 %, (circa 40 euro il mese), e ancora maggiore è la perdita nel caso delle pensioni di importo superiore: con un reddito pensionistico di 2.000 euro lordi mensili il valore reale è diminuito del 7%, circa 120 euro il mese, e di circa l’11% nel caso di un reddito loro di 4.000 euro. Cumulando le perdite registrate dal 2009 al 2021 si arriva a somme notevoli, pari per esempio a circa 4.200 euro per una pensione di 1.000 euro lorde al mese, e a circa 34 mila euro nel caso di un reddito di 4.000 euro lorde il mese. Lo sforzo fiscale addizionale dei pensionati negli ultimi 10 anni è tanto più significativo quando si mette a confronto a parità di reddito lordo, il prelievo fiscale sui redditi dei pensionistici con quello dei lavoratori dipendenti. Una disparità che non è stata superata dalla Legge di Bilancio 2022.

Le pensioni si sono impoverite a causa dell’effetto combinato di due fattori approfonditamente analizzati nel Rapporto CER-CUPLA 2022: il meccanismo di adeguamento automatico del valore delle pensioni alle variazioni dei prezzi e l’aumento del prelievo fiscale sui redditi pensionistici. Se poi aggiungiamo l’aumento del gas, della luce e dei generi alimentari si realizza la situazione che molti pensionati scivolano nella povertà.

Tracciato questo quadro generale e tenuto conto delle riflessioni emerse dal Rapporto queste le proposte di CUPLA per il prossimo futuro:
• Sostenere i redditi dei pensionati, con particolare riguardo alle fasce economicamente più deboli;
• Adeguare, seppur gradualmente, i trattamenti minimi di pensione al 40 per cento del reddito medio nazionale;
• Riformare il meccanismo di rivalutazione annuale calcolata dall’ISTAT, adottando l’indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell’Unione europea (IPCA), decisamente più adatto dell’indice per le famiglie di operai ed impiegati (FOI);
• Colmare lo svantaggio in fatto di tassazione ai danni dei pensionati allineando le detrazioni da lavoro dipendente e da pensione, oppure introducendo un nuovo bonus Irpef pensionati, che coinvolga, ad esempio, tutti coloro che percepiscono pensioni basse escluse quelle assistenziali che sono esenti.

Le principali iniziative che CUPLA vuole promuovere per il prossimo futuro, a sostegno delle proposte di tutela del potere d’acquisto delle pensioni, sono quelle di sensibilizzare i gruppi parlamentari in occasione della discussione del bilancio previsionale pubblico del 2023, di concertare una strategia condivisa con le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL dei pensionati e, infine, promuovere attività significative e originali a tale scopo.

Il CUPLA, inoltre, ha fatto proprio il documento “Carta per i diritti degli anziani e dei doveri della comunità” presentato lo scorso settembre alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e caratterizzato dagli obiettivi di Rispetto della Dignità della Persone nella terza età, Assistenza Responsabile e Vita Attiva di Relazione.

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