Il Presidente Raffaele Viggiani: “Fare il possibile per evitare stop a dicembre e salvare gli acquisti di Natale”
“Il fermo pesca nel Tirreno, in origine previsto dal 1° al 30 ottobre 2025 per le imbarcazioni con reti a strascico e quest’anno prorogato a sorpresa fino al 30 novembre, sta pesantemente influendo anche sulle pescherie. Nei periodi di fermo, infatti, le nostre attività registrano una riduzione di acquisti di pesce fresco di circa il 10%, rispetto alla media annua, quantificabili in 10 milioni di euro ogni mese”.
Così Raffaele Viggiani presidente Assoittici Confesercenti. “Ci troviamo a dover vendere, tra banchi sguarniti e minor varietà di materia prima, pesce proveniente da Francia, Inghilterra, Spagna, quindi surgelato, allo stesso prezzo del fresco. Le regioni italiane che non hanno il fermo, infatti, hanno difficoltà a rifornire altri territori”.
“Soprattutto a mancare sono crostacei, gamberi, scampi e gamberoni e quella materia prima, a chilometri zero, che per noi fa la differenza, vedendoci costretti a dire no a quei clienti che cercano prodotto locale e fresco, con un notevole danno d’immagine”.
“Auspichiamo che tutto rientri entro dicembre: sarebbe un danno incalcolabile avere scarsità di prodotto fresco durante le festività natalizie, periodo in cui le famiglie concentrano oltre il 25% degli acquisti di pesce dell’anno”.
“Capiamo e condividiamo la necessità di tutelare l’ambiente – conclude Viggiani – ma chiediamo si provveda ad una programmazione di pesca adeguata che consenta di scongiurare fermi, oltre a quelli normalmente previsti, insieme a strumenti di tutela della filiera che comprendano i piccoli distributori. Solo così potremo continuare a garantire un prodotto fresco, italiano e a chilometri zero e ad offrire quel plus proprio del nostro tipo di vendita”.