PIL: Confesercenti, stop preoccupante, si conferma stagnazione

Il Paese torna nell’incertezza, prossima legge di bilancio passi da assistenza e sviluppo

“Uno stop preoccupante, che conferma la stagnazione della nostra economia e ci allontana dai pur modesti obiettivi di crescita messi nero su bianco dal Governo per il 2019. Serve un intervento forte per spazzare via il clima di incertezza in cui sta tornando il Paese: la prossima legge di Bilancio dovrà puntare con decisione sulla crescita, passando da una logica di assistenza ad una di sviluppo”.

Così la Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise commenta i dati Istat sul Pil.

“Adesso, per raggiungere i livelli di crescita previsti dal governo per l’anno e mantenere così le previsioni di bilancio, la variazione del Pil dovrebbe passare da 0 a +0,3% già nel trimestre in corso. Un’accelerazione che, a giudicare dagli indicatori, potrebbe rivelarsi difficile: l’Italia è entrata in una fase di stagnazione che difficilmente verrà superata in tempi brevi se non si invertirà rotta. Siamo l’economia più lenta d’Europa e quella con la più bassa inflazione. E a pesare non c’è solo il contesto internazionale”.

“La frenata – continua De Luise – sembra sempre più riconducibile anche al peggioramento del quadro interno. Gli ultimi dati confermano che la dinamica delle esportazioni resta ben più brillante di quella del Pil, mentre la spesa delle famiglie e le vendite sono in rallentamento, come già da tempo Confesercenti ha segnalato. Gli effetti attesi di alcuni interventi sul mercato interno, in particolare del reddito di cittadinanza, stanno tardando a manifestarsi. L’occupazione, in questo scenario, appare l’unica nota positiva, anche se il rallentamento di occupati dipendenti e l’emorragia di autonomi rilevati a giugno segnalano il persistere di fragilità anche sul fronte del lavoro”.

“Visto il contesto – conclude De Luise – la prossima Legge di Bilancio deve segnare un cambio di passo: per contrastare il ciclo negativo è necessaria una manovra puntata con decisione alla crescita, che metta più risorse sul piatto per lo sviluppo dell’economia. Occorre fare di più a partire dagli investimenti e dal credito, e per cancellare già ora i possibili aumenti dell’IVA previsti dalle clausole di salvaguardia: la strada da percorrere per restituire a famiglie ed imprese fiducia, il cui calo è il principale ostacolo alla ripartenza dell’economia. I prossimi incontri tra il governo e le parti sociali siano occasione di un confronto serrato e mirato a definire gli interventi più urgenti per uscire da questo avvitamento”.

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