Crisi, Istat: nel 2012 potere d’acquisto delle famiglie giù del 4,7%, calo peggiore dal ’90

Confesercenti: in 2 anni reddito disponibile reale a -6,5%

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è sceso in termini correnti del 2%, mentre il potere d’acquisto è diminuito del 4,7%, toccando così il calo peggiore dal 1990, inizio delle serie. Lo comunica l’Istat, diffondendo i dati aggiornati sul 2012 e spiegando come anche la propensione al risparmio abbia toccato i minimi da 22 anni. Le previsioni Confesercenti Ref (disponibili su questo link), indicano che la crisi del potere d’acquisto continuerà quest’anno: nel 2013 il reddito  disponibile reale avrà un saldo negativo (-1.5%).”Un dato allarmante: i consumi sono già crollati per due anni di seguito, e la contrazione della domanda interna, oltre a essere stato il singolo elemento che in questi anni di crisi più ha determinato il calo del Pil italiano, ha messo in seria difficoltà tutte le PMI che si rivolgono al mercato nazionale. Bisogna invertire il t”. Per quanto riguarda il Pil, la diminuzione in volume nel 2012 è stata del 2,5%: un revisione del dato a ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima preliminare di marzo (-2,4%). L’Istituto ha anche corretto, questa volta al rialzo, la crescita registrata per il 2011, da +0,4% a +0,5%. Confermato invece l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil, pari nel 2012 al -3% (dal -3,8% del 2011), come indicato nelle stime già diffuse dall’istituto a Marzo.

Confesercenti: recessione e salassi fiscali alla base del crollo. In 2 anni reddito disponibile reale a -6,5%. Meno spese e meno tasse, questa l’unica via percorribile per tornare alla crescita

“Il forte calo del potere d’acquisto segnalato dall’Istat non può sorprendere perché è la conseguenza diretta di una lunghissima recessione che ha demolito occupazione e consumi, mentre la pressione fiscale era in forte rialzo.

Una conferma della drammatica situazione in cui versano le famiglie italiane viene anche dal crollo del reddito disponibile reale: secondo nostri calcoli dall’inizio del 2012 alla fine del 2013 la sua riduzione toccherà il 6,5%.

Confesercenti chiede che la politica economica sia ora davvero indirizzata alla crescita. Ci vuole coraggio e buon senso cominciando ad eliminare turbative sui consumi come il recentissimo aumento dell’Iva. Chiediamo inoltre al Governo di evitare ad imprese e famiglie nuovi aggravi fiscali. C’è una sola strategia utile al Paese: tagliare spese improduttive e sprechi e riversare buona parte delle risorse per ridurre le tasse. Il Governo, dopo la fiducia ottenuta alla Camere, non dimentichi che la tenuta economica dipende soprattutto dalle scelte che farà in questi mesi. E sarebbe davvero saggio ascoltare le proposte di tutte le forze sociali convocando un tavolo di confronto sulle priorità concrete che abbiamo di fronte”.

 

 

Roma 3 ottobre 2013

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